Death Note: quando un film distrugge un anime meraviglioso [Recensione]

ATTENZIONE
il post contiene tanti, tantissimi spoiler

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I mesi scorsi sono stati caratterizzati da una forte curiosità su quello che doveva rivelarsi un film non bellissimo ma quanto meno godibile. Di cosa sto parlando?

Di Death Note – Il quaderno della morte.

Le news si sono susseguite una dietro l’altra facendo trepidare i fan dell’anime . Io, per esempio, ero estasiata nel sapere che Ryuk sarebbe stato interpretato da Willem Dafoe ma, ahimè, il risultato non è stato quello che speravo e dopo la sua visione ho deciso di farlo entrare nella top ten dei film facenti parti la- mia- rubrica: Fuggite sciocchi! I film dai quali scappare.

Già, proprio Death note…

Ma andiamo con ordine.

Cos’è Death Note?

Death Note nasce come manga, ideato e scritto da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata.

La storia si incentra su Light Yagami, uno studente delle scuole superiori che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note, gettato sulla Terra dallo shinigami Ryuk. L’oggetto dona all’utilizzatore il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il nome sulle sue pagine e conoscendo il volto della persona che deve morire.

Death note

Light intende usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e creare un mondo libero dal male, ma i suoi piani vengono minati dall’intervento di Elle, un investigatore privato chiamato a indagare sul caso delle misteriose morti dei criminali.

Al manga hanno fatto seguito numerose opere derivate. Una serie televisiva anime di 37 episodi. Sono stati prodotti cinque lungometraggi e una miniserie televisiva live action, un dorama, un musical, due light novel e vari videogiochi.

Poi è arrivato Netflix e ha deciso di farci un film affidando la regia a Adam Wingard.

La pellicola è stata distribuita a partire dal 25 agosto 2017.

La trama del film, per grandi linee, non si discosta di molto dall’anime, ma chi ha visto quest’ultimo non potrà fare a meno di provare un senso di smarrimento, rabbia e voglia di picchiare chi ha scritto la sceneggiatura, la quale presenta non dei buchi ma dei crateri enormi.

Il film

Mi viene veramente difficile parlare di questo film, forse perché ho visto l’anime poco tempo fa e noto le differenze fra i due con maggior facilità. Qualcuno potrà dire che il film è ispirato all’anime e che quindi è normale che manchi qualcosa o che siano presenti delle caratteristiche che discostano dalla storia originale e che, quindi, è sbagliato fare una recensione paragonando i due. Osservazione più che legittima se non fosse che, nella trasposizione, viene completamente modificata quella che rappresenta l’anima del fumetto e, di conseguenza, del relativo anime.

Partiamo dalla storia, la quale presenta delle differenze abissali da quella che i fan dell’anime\fumetto conoscono, il che potrebbe anche essere normale dato che il film non riuscirebbe a contenere tutte le vicende dell’anime in meno di due ore. Il problema però è la sceneggiatura che, come già detto, ha dei buchi enormi. Tante cose vengono poste come se le dovessimo conoscere a prescindere e non vengono spiegate: non si parla di Ryuk e del suo mondo, viene semplicemente detto che è uno shinigami che lancia il suo quaderno sulla terra. Non vengono detti i motivi di tale gesto, motivi che nell’anime vengono ripetuti più e più volte. La sua figura, inoltre, non viene approfondita e non le viene data la giusta importanza risultando essere una mera comparsa. Sappiamo che potrebbe essere un personaggio negativo solo perché il precedente proprietario del quaderno ha scritto una nota nel death note: Ryuk si popu nu merda, ok forse la frase è un po’ approssimativa ma il succo è questoInoltre, le varie vicissitudini spesso risultano essere confuse e ingarbugliate, non sappiamo come i vari personaggi vengano accusati, vediamo solo che, da un momento all’altro, diventano dei sospettati.

I protagonisti sono completamente diversi, privati della loro vera essenza la quale ha fatto sviluppare un anime favoloso.

Prendiamo in considerazione quelli che possiamo considerare essere i protagonisti principali:

Light turner (film) \ Light Yagami (anime)

Nell’anime Light viene presentato come uno studente modello, un freddo calcolatore con manie di grandezza, spinto da ideali di giustizia che lo porteranno a indossare un ruolo di dio nel momento in cui si ritroverà il quaderno tra le mani. Il vero Light è furbo, scaltro, discreto, attento a coprire i propri passi, insensibile e orientato al suo obiettivo: instaurare un regime di terrore capace di rendere il mondo un posto privo di criminalità. Nel film, invece, sin dall’inizio viene presentato come uno sfigato, il classico ragazzo che viene preso di mira dai suoi coetanei e che, per poter evitare di essere mal menato, fa i compiti degli altri. Sappiamo che è bravo a scuola solo perché vengono trovati dei test svolti nella sua borsa. Quando trova il quaderno non ha alcun piano a riguardo e quando la ragazza che gli piace, Mia, gli dà un po’ di confidenza, le sciorina tutta la storia del quaderno facendole vedere come funziona. Il Light dell’anime se avesse saputo che il suo omonimo avrebbe compiuto un’azione così sconsiderata probabilmente avrebbe scritto il proprio nome nel quaderno per evitare (ed evitarci) un tale scempio.

light

Il Light del film, interpretato da Nat Wolff, si scoprirà essere mosso da degli ideali di giustizia solo nel momento in cui Mia glielo suggerisce. E così, fra una pomiciata e una scopata, decide di indossare il nome di Kira, il dio della morte portatore di giustizia. Inoltre è preda delle emozioni e spesso sembra essere una pedina in mano di Mia. Non è freddo, astuto come richiederebbe un personaggio come il suo, si muove in modo sospetto, fa domande che non dovrebbe fare… insomma, potrebbe tranquillamente indossare un cartello luminoso con su scritto: io sono Kira.

Mia suton (film) \ Misa amane ( anime)

Beh, che dire di questo personaggio… ci troviamo di fronte ad una persona completamente diversa da quella che conoscevamo. E per fortuna le hanno dato anche un nome diverso.

La Mia dell’anime è una sempliciotta, follemente innamorata di Light e disposta a tutto pur di compiacerlo. Mai avrebbe tramato alle sue spalle come invece fa la Mia del film, interpretata da Margaret Qualley, la quale vuole il quaderno per sé e ordisce un piano contro Light mettendone addirittura a rischio la vita.

Elle

Elle è uno dei personaggi che nell’anime ho più apprezzato e che nel film sono riusciti a rovinare completamente. Elle è furbo, scaltro, abile, strambo, freddo, introverso, riesce a vedere quello che gli altri neanche immaginano lontanamente annusando sin da subito quella che si scoprirà essere la verità. Avendo capito come agisce Kira farà di tutto per mantenere celata la propria identità, dubitando addirittura dei componenti della sua squadra di indagini ed esponendosi solo nel momento in cui ha un quadro ben delineato di tutta la situazione.

Nel film Elle, interpretato da Keith Stanfield, fa un’entrata in scena a dir poco patetica andando contro quelli che sono i suoi ideali: siamo in un night club dove è appena avvenuta una strage. Dice di aver inserito lui stesso i nomi delle persone uccise in un database della polizia per poter confermare alcuni suoi dubbi. Cosa che il vero Elle non avrebbe mai fatto se non con persone che sa essere state condannate a morte.

Ci troviamo di fronte ad un personaggio davvero mal costruito, preda dei sentimenti e delle emozioni, meno diffidente e che opera non preoccupandosi di celare la propria identità. Indossa un maglione a collo alto che gli copre metà faccia e risulta essere più spavaldo lasciandosi addirittura inquadrare durante una conferenza stampa. Ci sarà un inseguimento frenetico che metterà in mostra come sia preda dei sentimenti e incapace di gestire tutta la situazione. Inoltre fa degli errori davvero grossolani dove anche mia nonna, grande fan di Csi  e perciò auto nominata esperta di indagini, grida allo stupido quando vede determinate situazioni: preso dalla rabbia e dallo sconforto per la scomparsa di Watari, Elle decide di far irruzione a casa di Light: “Ehi! Rivoglio il mio amico indietro! Ora ti perquisisco la casa!” e mentre comunica candidamente le sue intenzioni manda via dalla stanza Mia che, libera di gironzolare,  prende il quaderno e va via senza che nessuno le dica nulla. Elle… il grande detective dei miei cojoni.

Ryuk

Anche il personaggio di Ryuk viene completamente distrutto. Come già detto non sappiamo nulla di lui e interagisce poco con Light e mentre nell’anime era una presenza costante nella vita di quest’ultimo, nel film compare quando ha voglia. Risulta essere una comparsa perdendo tutto il suo fascino.

Watari

Watari è il personaggio più vicino ad Elle e nel film non si capisce bene quale sia il suo ruolo. L’anime prevedeva che il nome Watari fosse un’identità fittizia, nel film ovviamente è il suo vero nome. Possibile che il grande detective Elle non abbia previsto di nascondere il vero nome della persona a lui più cara e vicina?

Conclusioni

Il film si classifica come orribile sin dall’inizio. Dopo dieci minuti capisci che quello che hai davanti è qualcosa di veramente brutto e la conferma arriva quando Light incontra Ryuk, una scena impossibile da trovare anche nella parodia idiota di American Pie.

Light vede per la prima volta Ryuk

Però, ingenuamente, continui la visione. Ne hanno parlato tanto, il trailer faceva presagire comunque un film carino… magari parte male e si riprende più in là, pensi fra te e te per giustificare le quasi due ore di vita che stai perdendo inutilmente. Ma fidatevi, non è così.

La storia è costruita male, la sceneggiatura è un groviera, i personaggi non hanno mordente, alcune situazioni accadono ma non si capisce il motivo e ci sono errori davvero grossolani, vedi l’identità non nascosta di Watari.

Chi si interfaccia per la prima volta con Death Note è destinato a non capire un buon 70% di quello che sta vedendo, facendosi un’idea del tutto sbagliata di quelli che sono i veri personaggi, i quali nell’anime sono caratterizzati psicologicamente in un modo davvero sublime.

E pur non volendo fare il paragone, il film rimane comunque brutto, superficiale e grossolano. Non si capisce quale sia il filo conduttore perché le vicende non vengono spiegate ma sono lasciate a libera interpretazione. E se non vi avessi convinti, di seguito altri esempi a testimonianza di tutto ciò: Elle non dorme mai e riesce solo nel momento in cui indossa degli occhiali, perché? Watari parla del pensiero forte, ma cos’è? Tutto è lasciato lì, senza una spiegazione. Insomma accadono cose a caso per non si sa quale motivo.

L’unica fortuna è che non hanno inserito i personaggi di Mello e Near, almeno hanno avuto la decenza di risparmiali da una tale bruttura. Il film ha inoltre una vena alquanto splatter, probabilmente, rendendosi conto di aver prodotto una pellicola dalla storia pessima hanno cercato di renderlo più interessante inserendoci dentro sangue a iosa.

La storia di Death Note, quella vera, va ad analizzare l’animo umano, mette in evidenza come una persona sia in grado di fingere e mostrarsi diversa da quella che è realmente; ha una fitta trama di macchinazioni che alla fine trovano tutte il loro perché. Parla della debolezza umana; dell’amore incondizionato, dell’amicizia, della fiducia… insomma è ricchissima di significati che spesso si trovano proprio nei singoli personaggi. Quindi cambiare la loro natura significa, inevitabilmente, creare un film povero che può solo vantare di portare il nome di anime stupendo.

Perciò, se mai dovesse venirvi in mente di guardare il film di Death Note, non lo fate, state a sentire ammè: FUGGITE SCIOCCHI!

 

20 commenti

  1. Io ho visto tutto l’anime e quando ho visto il trailer sono rimasta un po’ sconcertata per il personaggio di Light, ma non avrei immaginato tutto ciò che hai appena descritto… Sicuramente mi terrò alla larga!

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  2. Io invece vado controcorrente solo contro il mondo. Sia chiaro non è un bel film ma per me nemmeno lo schifo che viene descritto in giro quasi sempre a causa di un falso idolo (non ce l’ho con te ma Death Note è sopravvalutato :P)
    Ci sono buchi di trama è vero ma non li ho trovati così pesanti, a parte il padre di Light che si mette ad indagare così perché ne ha voglia e la scuola che non punisce il bullo, considerato che anche l’anime (do per scontato che il manga sia più o meno uguale) fa dei salti mortali per portare gli eventi verso una certa direzione (come L che punta praticamente subito su Light). Non capisco nemmeno questo attaccamento a Ryuk e Watari, il primo viene spiegato il minimo per contestualizzarlo nel film, il secondo è solo funzionale alla trama per accelerare verso il finale. Tutto il resto per me uno spettatore a digiuno dal manga/anime nemmeno se lo chiede, ha tutte le informazioni che gli servono.
    è inferiore al materiale originale, meno coraggioso e ne stravolge il senso ma non è nemmeno il primo film che lo fa e per me una sufficenza la raggiunge. Se ne hai voglia passa a leggere la mia su qusto film, non voglio convincere nessuno ma trovo ci sia un accanimento esagerato per un film normalissimo, ho visto ben di peggio… come la Torre Nera!

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  3. Son sempre operazioni rischiose 
    La tendenza a non approfondire storia e personaggi  è prassi  abbastanza comune 
    Credo per non appesantire la vIsone  ai fan (principali fruitori ) già profondi conoscitori (come si evince dalla tua accurata recensione 🙂 )
    Questo ovviamente scontenta gli occasionali 
    Occasionali a cui si va incontro con la storia 
    Non potendo concentrare in due ore tutto si fa una sintesi estrema cercando di rendere il tutto più interessante possibile 
    A volte poi si modificano i personaggi per renderli più cinematografici e per favorire l immedesimazione con il pubblico 
    Scontentando ovviamente i fan 

    “ma cosi viene fuori una ca…”

    Già ma un conto è la qualità dell’opera l’altra la riuscita al botteghino ..

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  4. Ciao a tutti, mi trovo assolutamente d’accordo con la recensione della Cortese Irriverente, il film è la versione bimbo-minchia di uno dei più belli Anime mai visto, a mio parere il migliore.
    Premetto, e non me ne volete, che non sono un patito di anime, ma la prima volta che guardai Death Note fu tanto tempo fa, ancora non era neanche stato doppiato in italiano, infatti lo guardai in giapponese sottotitolato, ma non riuscivo a staccarmici, me lo consigliò un amico, lo scaricai con il Mulo, perciò capirete che è passato un bel po’, e anche se all’inizio ero un po’ titubante, dopo la prima puntata rimasi incollato allo schermo fino alla fine, un tossico a rota di Death Note, non mangiavo più e niente vita sociale, talmente mi appassionò e anche se io in quello stato catatonico non ero bello da vedere, bisogna riconoscere il capolavoro dell’Anime e il grande lavoro di Tetsurō Araki, che pur non essendo il suo creatore riuscì a fare un ottimo lavoro nella riproduzione da Manga a Anime. Quando poi uscì doppiato in italiano lo rividi, con la scusa di voler constatare se aveva perso con il doppiaggio, e tagliando corto, quando vidi che Netflix ne aveva creato addirittura il film, aspettai il 25 Agosto, e finalmente quando il giorno arrivò schiacciai Play eccitato come una teenager al concerto della sua Boy Band preferita. La delusione arrivò quasi subito, ma l’inerzia me lo fece guardare fino alla fine. Era agosto ma mi si riproponeva il cotechino di capodanno e rischiai seriamente l’ulcera.
    La storia gravemente alterata, personaggi come lo Shinigami di Mia, la sorella di Light, mancavano all’appello, anche la mamma era morta, dispiaciuto per il lutto inaspettato e dopo una bottiglia di Rum economico, a mò di condoglianze, continuai. Light nella serie era un super fico, intelligente e sveglio come pochi, mentre nel film sembra Renzo Bossi adolescente, che va da L e gli dice: “Sono stato io… pappappero… tanto non mi prendi”, L nell’Anime è un genio, sicuramente un po’ folle, ma la genialità molte volte si nasconde dietro la follia, mentre nel film uno che sicuramente occupa quel posto di grande merito grazie alle conoscenze politiche del padre, in poche parole un raccomandato.
    Detto questo, ribadisco come dice La Cortese, fuggite sciocchi, o almeno evitatevi l’ulcera, che non è una bella cosa, questo logicamente e solo per quanto riguarda il film, perché l’Anime e un capolavoro d’animazione che può appassionare anche chi non guarda Anime o Cartoni animati in generale. Questa è solo la mia opinione, ma se volete rischiare guardatevi anche il film, se lo fate però almeno tenete una bustina di Maalox a portata di mano, non si sa mai.

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