Di recensioni negative, marchette e copie omaggio

La scorsa settimana su Instagram è nata una forte polemica a causa di uno scambio di battute fra una blogger e una casa editrice. Vi riassumo brevemente la vicenda: una blogger  ha pubblicato una recensione negativa di un libro, la casa editrice ha commentato asserendo che il suo parere negativo sia stato dettato dal fatto che non abbia ricevuto la copia in omaggio.

La cosa ha destato  polemiche infinite, molti si sono schierati con la blogger per ovvi motivi, ma anche perché in tanti si sono rivisti nella vicenda.

Il tutto mi ha fatto pensare a quando mi sono accadute situazioni simili, anche se nessuna casa editrice- con me- si è mai permessa di avere un comportamento del genere.  Prima di raccontarvi qualcosa, ci tengo a fare delle premesse:

  1. Quando esprimo il mio parere su di un libro, film o serie tv, ci tengo ad essere onesta. Il mio blog nasce per svago, per condividere il mio amore per la lettura, non è un lavoro, non devo compiacere nessuno. Tutto quello che faccio (segnalazioni e pubblicità comprese) è a titolo gratuito. E anche se mi facessi pagare non riuscirei a dare una valutazione positiva a un qualcosa che non ho apprezzato.  Mi sentirei in colpa nei confronti dei miei lettori, oltre che disonesta.
  2. Quando faccio una recensione negativa, cerco di essere costruttiva, espongo nel dettaglio quello che non ho apprezzato, non do giudizi sintetici.  Non mi piace distruggere il lavoro di un autore utilizzando frasi tipo: “che schifo”; “che porcheria” e bla bla… soprattutto nel momento in cui ho a che fare con autori e autrici emergenti. Sono convinta che anche quando si parla male di qualcosa, bisogna avere rispetto nel farlo.
  3. Sul blog trovate una rubrica che ho intitolato “Fuggite sciocchi: I film e i libri dai quali scappare”. È dedicata a titoli che non mi hanno entusiasmata e tutti sono accomunati da una caratteristica: sono stati osannati da chiunque. Spesso si tratta di best seller, inattaccabili dalla stroncatura de “La cortese irriverente” (e chi è? Ma chi la conosce?).
  4. Mi è capitato di non pubblicare recensioni negative, ma di scrivere all’autore e dargli delle dritte sulle cose da migliorare o correggere.
  5. Collaboro con diverse case editrici, ma non accetto tutto quello che mi viene proposto. Non mi piacciono tutti i generi letterari e leggere per me è un piacere, non un dovere.

Detto ciò, vi racconto le cose che mi hanno fatto un po’ odiare il fantastico mondo dei book blogger e che la vicenda in questione mi ha riportato alla memoria:

Una volta un autore mi ha lasciato un commento lunghissimo, ricolmo di risentimento, sotto la recensione del suo libro. Mi ha scritto che tutti avevano amato il suo racconto (e quando mai). Ogni sua frase era piena di un offensivo sarcasmo nei miei confronti, mi dava dell’incompetente e della cretina un rigo sì e l’altro pure. Alla fine mi disse che aveva trovato la mia recensione per caso, mica era finito sul mio blog con l’intento di visitarlo, dimenticando che mi aveva inviato lui stesso l’oggetto della diatriba. Successivamente sono stata presa a male parole da un’autrice senza aver pubblicato la recensione, pensate un po’. Non riuscendo a terminare la lettura, pessima sotto vari punti di vista, decisi di scriverle una mail. Le dissi che non avrei continuato a leggere il suo libro poiché, oltre a presentare errori grammaticali in ogni dove e al non avere un editing, mancava di un filo logico e di una struttura narrativa. Mi arrivarono offese a valanga.

Poi fu il turno di un’ autrice che mi mandò il suo libro e per circa un mese mi tempestò con lunghissime mail (in media tre a settimana) di vario genere: come stai? ma cosa ne pensi di questo argomento? questa blogger è un’antipatica per questo motivo…. . Arrivato il giorno del verdetto, le dissi che il libro aveva un potenziale, ma che forse avrebbe fatto meglio a rivolgersi a un professionista per far sistemare i tanti errori presenti. Booom… si lasciò andare con un turpiloquio assurdo e concluse la sua mail con: “Non mi scrivere mai più”. E io pensai silenziosamente: “ma chi ti ha mai scritto?”.

Inoltre una copia omaggio, secondo alcuni autori e autrici, non implica solo una recensione positiva, ma anche una serie di doveri, per esempio: ci sono alcuni autori che hanno fretta. Ti mandano il loro libro e sperano che tu metta da parte ogni cosa per poterlo leggere e recensire nel minore tempo possibile. E se non pubblichi una recensione entro dieci giorni, iniziano a mandare email chiedendoti a che punto sei. Altri invece, dopo che hai pubblicato la recensione, mandano email chiedendoti di correggere una frase che a loro gusto suona male; oppure ti “consigliano” di postare su facebook alle ore tot perché in quel determinato momento si registra più traffico; o ti chiedono di togliere\cambiare le immagini che hai utilizzato nell’articolo perché non rappresentano il libro, secondo loro.

Tanti pensano che tutto sia dovuto, ti inviano email dove ti richiedono segnalazioni e recensioni, senza dire chi sono e\o presentare il proprio lavoro, lasciando il compito a un link che inseriscono nella mail; altri ti chiedono di leggere generi letterari che tu hai inserito nella lista di quelli che non accetti; ci sono anche volte in cui ti ritrovi nei mille e uno destinatari inseriti a caso nelle mail, alle quali tanti rispondono senza premurarsi di spuntare l’opzione: rispondi solo al mittente. Per non parlare poi di tutti quelli che dopo aver ottenuto la recensione\segnalazione ti cancellano da ogni dove.

Queste sono solo alcune delle vicende che mi sono capitate negli anni, ma vi posso assicurare che ho un portafoglio molto ricco a riguardo. Queste insieme ad altri gesti che indicano una completa mancanza di rispetto nei miei confronti, hanno modificato il mio modo di fare con gli autori e le loro richieste.

Ovviamente non sono tutti così, ho trovato autori e autrici fantastici con i quali è nato un dialogo e un confronto, che mi hanno ringraziata riconoscendo il mio lavoro.

L’onestà rimane il cavallo di battaglia di questo spazio, mai nessuno metterà un freno alle mie opinioni. Anzi, vi dirò di più, ho abbandonato progetti che mi avrebbero aiutato a crescere (follower parlando), ma che avevano come mantra: “non si scrivono recensioni negative”; e ho preso le distanze da alcuni gruppi di lettura dove c’era un vero e proprio traffico di recensioni: tu metti la recensione positiva a me, io la metto a te.

Una copia omaggio non implica una recensione positiva, ma una recensione onesta, soggettiva, basata sul mio gusto personale. E questo per rispetto delle seguenti persone:

  1. i lettori del blog: alcuni arrivano nei miei spazi per caso; altri mi seguono, commentano e si lasciano consigliare. Come potrei mai prenderli in giro?
  2. gli autori dei libri: io posso anche scrivere “oh, che libro fantastico, 5 stelle, leggetelo tutti!” anche quando non lo penso. Probabilmente però, si cresce di più quando qualcuno ti fa notare che potrebbe esserci un punto debole, anziché pensare di essere il nuovo Tolkien.
  3. Me stessa: e non credo ci sia bisogno di spiegazioni.

D’altro canto, credo che sia stupido scrivere una recensione negativa di un libro che ci è piaciuto, solo perché la casa editrice non ha mandato la copia in omaggio.

Insomma, anche il mondo dei libri ha le sue magagne. E purtroppo capita di essere accusati della qualunque solo perché non si apprezza un titolo e si dà  il proprio parere per pura onestà e non per far crescere la propria libreria.

Ah, il fantastico mondo dei book blogger!

14 commenti

  1. Non conosco i fatti nello specifico, ma pare un uscita infelice, offensiva e alquanto puerile della casa editrice
    Son cose che ti aspetteresti da utenti che commentano, non da un responsabile di una casa editrice

    Gli autori, anche se non condivido l’atteggiamento un po’ li capisco; magari è il loro primo libro su cui hanno investito tempo, pensieri, sogni…
    E vederlo respinto, a seconda del carattere, può portare reazioni amare, irose, depresse…
    Ma son cose che dovresti prenderle come “positive” se si incavolano è perché hanno stima di te e del tuo lavoro
    Se si incavolano è perché quello che scrive è reale
    Mai capitato che qualcuno dicesse una verità un po’ fastidiosa su di te? La prima reazione solitamente è l’incavolatura…

    Il finale, passando sovente, mi era già noto 😊

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    • Io credo che nel momento in cui fai qualcosa destinata ad aver un pubblico, devi mettere in conto che ci possono essere sia risposte negative che positive.
      A me è capitato che mi abbiano fatto notare le “brutture” di quello che scrivo. Le ho valutate, ho pensato se modificarle o meno (non bisogna prendere tutte le critiche come oro colato e modificare le proprie cose solo perché a qualcuno non sono piaciute). Pensa che prima di pubblicare un racconto, tante volte, lo faccio leggere ai miei amici più fidati e chiedo loro di dirmi le cose che non piacciono o se pensano che abbia scritto baggianate. I pareri positivi inorgogliscono, certo, ma io voglio sapere i difetti…
      Se non erro, tu sei capitato in qualche articolo dove mi apostrofavano in malo modo…
      Anche io capisco che un autore possa rimanerci male, non capisco però l’insulto.
      Comunque sia, io continuerò con le mie recensioni sincere! 😀

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      • Son d’accordo, ma non tutti hanno lo stesso livello di assennatezza, non tutti hanno lo stesso livello di educazione o compostezza e di conseguenza, seppur nella stessa situazione, i comportamenti non saranno i medesimi
        Ci rimani male, o spiazzata, perché appunto tu comportandoti in un determinato modo in una determinata situazione ti aspetti, più o meno inconsciamente, che anche gli altri si comportino a loro volta così

        mmh, mi pare di sì, anche se non ricordo di preciso 🤔

        Beh, l’insulto si genera con l’ira, quando si è in quello stato discussioni e decisioni sarebbero da evitare…
        Personalmente divento fastidiosamente sarcastico in suddette situazioni… non potendo evitarlo mi limito a non scrivere 😅

        Brava 😊

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  2. Si chiama onestà intellettuale. Se un autore o casa ed. Ti manda una copia in omaggio non può pretendere in cambio una recensione positiva a prescindere. Altrimenti nel suo piccolo può essere annoverata come “corruzione”. Per chi ama i libri preferisce conoscere i pareri onesti su un certo libro. Al di là dei gusti personali sull’argomento trattato, se ci sono degli errori di grammatica, di sintassi e altre amenità, quelli sono oggettivi e non si possono nascondere. Da lettrice voglio, anzi pretendo, di leggere qualcosa di buona fattura per cui valga la pena dedicare il mio tempo. Anche a me è capitato di lasciare una recensione negativa e l’autore non l’ha presa per niente bene.
    Gli autori dovrebbero talvolta fare un bagno di umiltà e alla luce di diverse critiche che vengono loro fatte, dovrebbero semplicemente rivedere il loro punto di vista e accogliere ciò che viene loro detto come qualcosa di costruttivo e non come un insulto.

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    • Io credo che nel momento in cui fai qualcosa destinata ad aver un pubblico, devi mettere in conto che ci possono essere sia risposte negative che positive.
      A me è capitato che mi abbiano fatto notare le “brutture” di quello che scrivo. Le ho valutate, ho pensato se modificarle o meno (non bisogna prendere tutte le critiche come oro colato e modificare le proprie cose solo perché a qualcuno non sono piaciute). Pensa che prima di pubblicare un racconto, tante volte, lo faccio leggere ai miei amici più fidati e chiedo loro di dirmi le cose che non piacciono o se pensano che abbia scritto baggianate. I pareri positivi inorgogliscono, certo, ma io voglio sapere i difetti…
      Anche io pretendo di non trovare degli orrori grammaticali, capisco la svista, ma reiterata lungo tutta la lettura, no! Anche perché si suppone che ci sia stato un lavoro di editing.
      Io per questi motivi, ho cambiato il mio modo di fare con le richieste di recensione…

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  3. Personalmente diffido sempre un po’ delle recensioni che parlano totalmente bene di un libro oppure citano giusto un difettuccio quasi per fingere onestà intellettuale, soprattutto se chi le scrive ha ricevuto copie omaggio dei suddetti libri. Non conosco questo mondo, ma sembra piuttosto spietato.

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    • Ciao! Una parte dei libri recensiti sul mio blog sono copie omaggio, ma io metto sempre in evidenza pregi e difetti. Non riesco a fare diversamente. Magari altri, per accaparrarsi la copia gratuita preferiscono, non si pongono il problema di scrivere una recensione che non rispecchia quello che realmente pensano…
      Secondo me, possono prendere in giro il lettore del blog una volta, al massimo due… poi lo perdono.

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      • Penso che tu faccia bene. Perché ok che i libri gratis fanno sempre piacere, ma in fondo una falsa recensione positiva serve alla casa editrice fino ad un certo punto: è buona pubblicità, ma non dà una reale idea del fatto di aver fatto centro o meno quanto a qualità nella scelta editoriale. A maggior ragione uno scrittore emergente, come dici tu, dovrebbe essere grato se qualcuno anziché smerdarlo sul blog (cosa che comunque trovo piuttosto brutta da fare) gli segnala difetti e gli suggerisce migliorie.

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  4. Io ho recensito, nel mio piccolo, soprattutto libri scritti dai miei follower, libri che ho acquistato e che, in ogni caso, mi sono piaciuti. Ma nessuno si rende realmente conto di quanto impegno e tempo ci voglia per scrivere una recensione.
    Ho pubblicato da qualche giorno un mio libro, una prova d’autore. Sta piacendo, ne sono felice. In privato, un follower che ha da poco pubblicato il suo primo libro, mi ha fatto tanti complimenti per poi dirmi che le citazioni non servono, che “dovevo” scrivere quello o questo, che devo leggere le poesie e altro ancora.
    Le critiche ben vengano , ma che siano costruttive.

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  5. […] Da diversi anni, oltre a scrivere sul blog Bambole Spettinate e Diavole del Focolare, ne porto avanti uno parallelo che parla di libri: Il Salotto Irriverente. Collaboro con diverse case editrici, autori e autrici, e non nascondo che negli anni mi sono capitate cose assurde. Ho scritto qualcosina qui: Di recensioni negative, marchette e copie omaggio.  […]

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