La recensione di oggi riguarda un libro che parla di donne, donne che ce l’hanno fatta. Ringrazio La Strada per Babilonia per avermi permesso di leggere un volume che parla di speranza.
Titolo: Io che amo solo me
Autrici: Ramona Parenzan e Martina Sorina
Casa Editrice: La Strada per Babilonia (26 gennaio 2017)
Numero Pagine:128 pagine
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Trama: “Io che amo solo me” è il mantra delle donne che ce l’hanno fatta a sfuggire dalle distorsioni che l’amore malato riserva. Ma è anche l’invocazione silente di quelle donne che da questa trappola emotiva ancora si devono liberare, quelle donne che subiscono, quelle donne che si mortificano, quelle donne che non si sentono abbastanza, che restano anche quando l’unica scelta accettabile sarebbe andar via. Elemento di congiunzione di tutte le storie che animano questa antologia “terapeutica” che intervalla parole e immagini, utile guida comportamentale per le donne ma anche per qualche maschio intemperante, è la molteplicità scandita dall’intercultura, e il senso del viaggio che non sempre rappresenta un ritorno, anzi talvolta diventa salvifico proprio perché è in se stesso un congedo. Le donne che si amano spesso tacciono eppure sanno parlare; sanno parlare d’amore, di vita condivisa, di tempo intimo, di forza e fragilità insieme, di colori e raffigurazioni, di luci e di ombre. Le donne che si amano sono quelle che all’improvviso, un giorno come tanti che però fa la differenza, interrompono il silenzio della solitudine e si ripetono a gran voce che la rinascita è finalmente reale.
Forse è arrivato il tempo di credere alle parole di Jelena: la vita va affrontata a testa alta e senza paura. Mai più accettare, supine, i ricatti folli di chi non ci sa ( o non ci può) amare. Ogni viaggio è prezioso, e in fondo lo è anche ogni separazione. Se non ci separa, non è possibile arrivare da nessuna parte. Bisognerebbe davvero trovare il coraggio, ogni volta, di rialzarsi e ripartire… lungone dromenza, lunghe le vie del mondo.
Io che amo solo me è un’antologia scritta a più mani, curata da Ramona Parenzan e Marina Sorina. La raccolta è dedicata alle donne, alle loro storie e, soprattutto, alla loro forza.
Quelle che ci vengono raccontante però, non sono le classiche favole che terminano con un …e vissero felici e contenti. Sono storie d’amore, sì, ma amore per se stesse. Non ci sono i principi azzurri, anzi, quest’ultimi spesso si combattono poiché si rivelano essere dei bugiardi, narcisisti, manipolatori furbi, violenti o semplicemente persone che non rappresentavano la famigerata “metà della mela”.
La maggior parte delle donne che troviamo nei vari racconti sono accomunate da delle caratteristiche: sono colte, economicamente emancipate e si fanno circuire da un uomo narcisista e manipolatore. Tutte riescono fortunatamente a trovare la forza di dire basta e trasformare lo loro esperienza negativa in un’occasione di crescita. Anche gli uomini descritti nell’antologia presentano molte caratteristiche simili fra di loro: sono furbi e bugiardi, insicuri, fissati con l’aspetto fisico, usano il sesso come uno strumento di dominazione, umiliano verbalmente le loro compagne, sono egoisti e privi di empatia.
Inoltre le storie non si limitano solo a raccontare delle disavventure amorose ma affrontano tanti altri temi cercando, spesso, di avvertirci. Si parla delle insidie di facebook, delle amicizie sbagliate e frettolose nate su internet; degli inganni subiti dalle persone più care; di come possa essere devastante un aborto spontaneo; dell’abuso emotivo e sessuale; e di come possano essere importanti le amicizie vere.
La lettura dei vari racconti scorre velocemente e ogni storia è corredata da un’illustrazione che la rappresenta.
In questi racconti troviamo la vita reale. Spesso leggendo una storia potreste, infatti, pensare come sia simile a quella di un’amica, di una conoscente se non addirittura alla propria.
La lettura di questo libro mi è piaciuta molto e sento di consigliarlo, in quanto quasi quotidianamente si leggono notizie di cronaca nera riguardanti donne morte ammazzate, spesso succubi di un uomo violento. E questi racconti vogliono lanciare un messaggio di speranza a chi sta vivendo una storia dalla quale non riesce a divincolarsi, vogliono dire loro: amate voi stesse! Non è mai facile mettere un punto e decidere di lasciare un uomo che ci fa stare male e del quale pensiamo di essere innamorate, ma tante donne ci riescono ed è bello leggere le loro storie e sapere che c’è sempre la speranza di una vita migliore.
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Mi manca..ma quanti me ne mancano?? Grazie per l’info! Buona giornata 😊
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Buona giornata a te! 😙
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Chapeau))
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[…] Recensione pubblicata in Il Salotto Irriverente […]
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