Pixels: il film che distrugge i nerd

Pensavate che la rubrica Fuggite Sciocchi fosse solo dedicata ai libri dai quali scappare?
Ingenui ma, soprattutto, ingenua io. Oggi vi propongo un nuovo articolo  dedicato ad un film che ho avuto la (s)fortuna di vedere in questi giorni: Pixels, pellicola del 2015 diretta da Chris Columbus.

Quando vidi per la prima volta il trailer ne rimasi completamente affascinata. Non per la bellezza o perché fossi convinta che potesse essere un film epico, ma perché credevo di poter vedere un film che mi avrebbe regalato 105 minuti di sano divertimento……ebbene, mi sbagliavo!

Di cosa parla la storia

La storia racconta di Brenner, la cui vita è stata condizionata da quando, nel 1982, è arrivato secondo ai campionati mondiali di videogiochi. La registrazione di quell’evento fu mandata nello spazio come parte di un esperimento della NASA e, a quanto pare, qualcuno l’ha ricevuta. Una razza aliena ha visto i videogiochi e pensato fossero uno strumento di addestramento per la guerra, ora, dopo 33 anni sono arrivati sulla Terra con delle versioni reali di quei videogame, pronti a sfidare i terrestri e, in caso di vittoria, a distruggere il pianeta. Esercito e difesa possono poco contro qualcosa che non conoscono, l’unica speranza dell’umanità è un gruppo di ex ragazzi prodigio dei videogiochi ormai cresciuti, i migliori in quel campo.

Di cosa parla, veramente, la storia

La trama scritta poc’anzi corrisponde in effetti alla realtà e letta così potrebbe anche incuriosire chi si interfaccia per la prima volta al film. Il problema reale sono le cose non dette, la caratterizzazione dei personaggi, lo sviluppo dell’idea.

Partiamo dall’inizio:

Siamo negli ’80 e dei ragazzi, Brenner e Eddie Plant, si stanno contendendo il titolo di Campione mondiale dei videogiochi. Tra uno Space invaders e un Donkey Kong, se le danno di santa ragione sotto l’occhio vigile delle telecamere. L’evento infatti, viene registrato per essere spedito nello spazio con la speranza che una qualche vita aliena visioni il filmato e si metta in contatto con la Terra.

Passati alcuni anni Brenner è diventato un aggiusta-tutto che va girando con un’orribile divisa arancione, bussa alla porta dei suoi clienti esordendo con un: “Ciao, io sono un nerd. Nerdeggiamo insieme?”. Il suo amico Cooper, che avevamo visto nel flashback, è niente popodimenoche il presidente degli Stati Uniti d’America, ma ha  la stessa autorità di uno scaldabagno rotto.

Un giorno Brenner si reca a montare un nuovo televisore per Matty e lì incontra la mamma bona, Violet von Patten, in preda ad una profonda crisi poiché ha scoperto che l’ex marito si sta per sposare con una giovane donzella dopo averla riempita di corna con quest’ultima. Disperata e chiusa nel guardaroba a piangere, si lascia consolare da Brenner (niente cose zozze, eh)  che arrapato come un bradipo al sole, tenta di baciarla prendendosi un bel ma che vuoi tu che sei un povero straccione nerd? 

I due iniziano a punzecchiarsi tipo liceali e mamma bona scopre che Brenner non si fa il dentifricio la mattina. È importante conoscere l’igiene dentale di un tizio che ti viene a montare un televisore, al quale racconti i tuoi problemi e tenta di baciarti. Lo insegnano anche a scuola! Credo…

Comunque, torniamo a noi: Brenner viene chiamato alla casa bianca, dove si comporta come l’amico scemo e sfigato del proprietario della grande villa durante una festa. Qui scopre che mamma bona  è uno dei membri di alto spicco al servizio del Presidente. Quest’ultimo spiega al suo squadrone avvoltoi il perché Brenner sia lì: è un esperto di videogiochi e durante la notte, una base militare a Guam è stata distrutta e uno dei soldati è sparito. E vedendo le riprese sembra che siano stati attaccati dalle navette di Galaga. Quindi, chi meglio di Brenner? 

Navette Galaga

Tuttavia non hanno abbastanza prove per spiegare come sia possibile che gli elementi di alcuni videogiochi si siano materializzati nella realtà; E Brenner viene mandato via stile cane randagio: pussa via! Nerd idiota vestito male.  Mentre ritorna a casa scopre che nel suo furgone si è rintanato il suo vecchio amico Ludlow, il quale si era nascosto con l’intento di addormentarlo e rapirlo. Si sa che tutti gli amici che non ti vedono da tanto tempo fanno questo genere di cose.
Comunque, saltati i convenevoli del Ciaooo zi’! Come ti sei fatto vecchio, da quanto tempo non ci vediamo, si recano a casa di Ludlow e visionano una cassetta che mostra un video con alcuni vecchi personaggi famosi che sono in realtà degli alieni. Capiscono così che quest’ultimi hanno ricevuto la capsula del 1982 ma hanno sbagliato a capire il significato scambiandolo per una dichiarazione di guerra. Inoltre scoprono  che la Terra, dopo altre due vittorie, verrà distrutta. Facendo riguardare il video a Cooper, egli non vuole mettere in allarme il mondo per un videomessaggio che sembra uno scherzo, ma è costretto a ricredersi quando in India gli alieni distruggono il Taj Mahal utilizzando Arkanoid e rapiscono un civile. Rendendosi conto che un’altra sconfitta significherà la fine del pianeta, Cooper non può far altro che lasciare tutto nelle mani di Brenner e Ludlow, i quali addestrano un gruppo di militari nel funzionamento dei videogiochi per combattere alla pari contro gli alieni, mentre mamma bona li munisce di speciali cannoni fotonici in grado di disintegrare i corpi pixellati dei personaggi. 

Tralasciamo il fatto che Ludlow, durante l’addestramento, crede di essere una specie di Sergente Hartman e grida e urla come non mai contro dei soldati dove il più piccolo è alto 2 metri e venti e ha così tanti muscoli che dietro il culo tiene scritto “carico sporgente”. Ah, dimenticavo! Ogni tanto palpa il culo di questi docili energumeni.

Detto ciò, è doveroso fare delle considerazioni. Bisognava creare un presupposto quanto meno verosimile per giustificare un attacco alieno dove l’umanità è minacciata da vecchi videogames, ma qui siamo agli stessi livelli di: ti lascio perché ti amo troppo, cioè una stronzata. Stiamo cercando forme di vita intelligenti e queste, nonostante la potente tecnologia, credono che dei ragazzi che giocano ai videogames siano una dichiarazione di guerra. Per non parlare poi del fatto che la NASA spedisca nello spazio un video contenente i campionati mondiali dei videogames, a cosa serve? Qual è l’utilità? Venite sulla terra che abbiamo i videogames?

A voi le conclusioni…

Ritorniamo alla storia: Il prossimo attacco è previsto a Londra e viene condotto dai millepiedi di Centipede, i quali mettono in difficoltà i militari. Perciò, nonostante siano stati presi a male parole e trattati come degli idioti, Brenner e Ludlow entrano in campo e riescono a vincere venendo, così, riconosciuti come eroi. Durante i festeggiamenti gli alieni prendono contatto con loro, consegnando come trofeo il cane di Duck Hunt e rivelando le coordinate della prossima battaglia.

Comunque sono alieni educati e comunicano dove e quando attaccheranno.

Siccome hanno bisogno di rinforzi e, dopo molte insistenze, riescono a far uscire dal carcere Eddie Plant per permettergli di collaborare. Per chi non lo sapesse, Eddie Plant è nientepopodimenoche  “Fireblaster”, ovvero quello che ha fatto il culo a Branner durante i campionati mondiali dei videogiochi. Quest’ultimo decide di aiutarli a patto di uscire con Serena Williams.

La battaglia si sposta a New York, qui una versione gigante di Pac-Man demolisce qualunque cosa incontri. L’unico modo per sconfiggerlo sono i fantasmi, e per questo mamma bona presenta le sue nuove invenzioni: delle speciali macchine equipaggiate con la stessa energia fotonica dei cannoni, e presenta al trio dei giocatori Tohru Iwatani, il creatore di Pac-Man, come loro supporto. Arrivati davanti alla gigantesca sfera gialla, Iwatani cerca di convincerlo a smettere di distruggere la città, ma Pac-Man gli mangia la mano destra…  è proprio vero che  cresci figli cresci porci!

Brenner, Ludlow ed Eddie, quindi, si mettono al suo inseguimento finché Brenner non gli dà il colpo di grazia. Gli alieni donano come trofeo Q*bert. 

Durante i festeggiamenti gli alieni si incazzano poiché hanno scoperto che Eddie Plant ha barato e iniziano ad invadere la terra con tutti i personaggi dei videogiochi arcade, dopo aver rapito Matty.  Brenner, Cooper, Violet e Q*bert vengono teletrasportati all’interno della nave ammiraglia sfidando il capo Alieno supremo che prende le sembianze di Donkey Kong.

La nave ammiraglia

Ludlow nel frattempo combatte sulla Terra ma quando compare Lady Lisa, personaggio di un videogames del quale è innamorato, non ha il coraggio di battersi contro di lei. Così, dopo averne prese tante, riesce a persuaderla e a portarla dalla sua parte, venendo poi raggiunto da Eddie, il quale rivela che è stato lui a barare nella sfida di Pac-Man, ed è deciso a riscattarsi. Nel frattempo il gruppo all’interno della nave è in difficoltà contro Donkey Kong; Matty rivela a Brenner che Eddie, quando erano ragazzini, aveva imbrogliato grazie ai codici presenti nei suoi occhiali, gli stessi utilizzati nella sfida contro Pac-man (ma quanti anni hanno questi occhiali?) , e questo significa che il vero campione di Donkey Kong è proprio lui. Recuperata la fiducia in se stesso, Brenner supera gli ostacoli per poi finire Donkey, salvando i suoi amici e la Terra. Sconfitti, gli alieni stipulano un contratto di pace e ritirano le loro forze, anche Lady Lisa con dispiacere di Ludlow; tuttavia, Q*bert, vedendo la tristezza dell’amico, si trasforma in Lady Lisa.

I giocatori vengono riconosciuti come eroi del mondo, gli alieni tornano sul loro pianeta una volta riparati i danni, Brenner pomicia con mamma bona, Ludlow sposa Lady Lisa e Eddie copula con Serena Williams… o almeno questo si capisce. 

…e vissero tutti felici e contenti!

Conclusioni

Qualcuno, giustamente, mi dirà: ma cosa ti potevi mai aspettare da un film dove un Pac-man gigante rincorre le persone per la strada? 
Mi aspettavo il film che mi avevano presentato nel trailer, ovvero una pellicola divertente non demenziale.

Quando guardi American Pie o Road Trip sai che stai per vedere un film che parla di tette e culi basato su un humor fatto di battute ambigue, e non ti lamenti perché sei consapevole di quello che hai fra le mani. Pixels, pur non essendo costellato da quest’ultimi elementi, viene presentato come un film divertente quando in realtà è solo banale, e si basa sull’esasperazione degli stereotipi che girano intorno al mondo nerd.

Lo sviluppo della trama fa acqua da tutte le parti e i suoi personaggi sono scialbi e piatti. L’unico attore che dona un po’ di brio è Peter Dinklage.

Adam Sandler, che interpreta Brenner, rappresenta un personaggio che non è contento della sua vita ed è caratterizzato da un’apatia che lo accompagnerà per tutta la durata del film. Sembra la cameriera scortese che quando ti porta l’ordinazione ti lancia la roba.  E lui è lì, annoiato, anche quando riesce a pomiciare con la mamma bona e salva il mondo e allora ti domandi: “Ma se anche il protagonista sembra che questo film non lo voleva fare, io perché sto sprecando 105 minuti di vita?”

È veramente difficile trovare dei motivi per guardare questo film quindi, a meno che vogliate vedere una delle poche storie dove Sean Bean non muore, se mai dovesse sfiorarvi l’idea… state a sentire ammè: Fuggite sciocchi!

 

8 commenti

  1. Ha un buco di trama talmente grande che quando lo vidi in sala mi giravo continuamente per vedere le reazioni delle persone. Davvero un film che aveva tutte le carte in tavola per poter diventare una piccola perla (almeno su carta) e invece si è rilevato tremendo a livello di sceneggiatura e anonimo a livello registico. E’ stata una brutta botta per gli amanti dei giochi retrò.

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