Doctor Sleep: un discreto thriller ispirato vagamente all’omonimo libro

Ho visto Doctor Sleep, film ispirato all’omonimo romanzo di Stephen King, seguito del famoso Shining. Le aspettative erano davvero basse, poiché ho letto il libro diverso tempo fa e non mi era piaciuto granché.

La recensione la trovate qui.

E invece, mi sono dovuta ricredere: Doctor Sleep è un discreto thriller, non diventerà un cult come il suo predecessore, ma è un film godibile, senza troppe pretese.

TRAMA

Doctor Sleep, film diretto da Mike Flanagan, è ambientato diversi decenni dopo gli eventi accaduti all’Overlook Hotel e prosegue la storia di Danny Torrence (Ewan McGregor), che ormai adulto trascina avanti la sua vita e, come suo padre, si è dato all’alcol. Nonostante sia ancora segnato dal terribile trauma infantile, l’uomo ha trovato un’apparente pace interiore che lo ha portato a una tregua con i fantasmi del passato.

Gli incubi dell’infanzia, però, tornano a tormentarlo quando Danny incontra Abra Stone (Kyliegh Curran), giovane dotata, come lui, di quella potente capacità soprannaturale nota come luccicanza. Sapendo avere in comune questo dono, la ragazza cerca di contattare Dan per chiedergli aiuto prima che sia troppo tardi. Le persone con la luccicanza, infatti, sono nel mirino del gruppo The True Knot, i cui membri capitanati dalla terribile Rose the Hat (Rebecca Ferguson) si nutrono di quel potere per vivere nell’immortalità. Viaggiano per tutta l’America in cerca dei bambini con la luccicanza per torturali a morte, così da poterla assorbire e rinvigorirsi.
Dan e Abra uniscono le loro forze per combattere Rose e i suoi seguaci. In uno scontro in cui la vita e la morte camminano sul filo di un rasoio, Dan sarà costretto a sfidare i suoi incubi, ad affrontare i fantasmi del passato, che fino a quello momento aveva relegato in un luogo nascosto della sua mente, e soprattutto a tirar fuori il suo dono come mai aveva fatto finora.

CAST

Rebecca Ferguson, Ewan McGregor, Kyliegh Curran, Zahn McClarnon, Bruce Greenwood, Carel Struycken, Emily Alyn Lind, Jocelin Donahue, Nicholas Pryor, Carl Lumbly

RECENSIONE

A quanto pare Doctor Sleep è il seguito di Shining. Film cult ispirato all’omonimo libro messo in scena da – nientepopodimeno che- Stanley Kubrick. Nota è la diatriba nata fra lo scrittore e il registra. King non ha apprezzato la rivisitazione di Kubrick e qualche anno fa, su twitter, si è lasciato andare dicendo:

Il libro è caldo, il film è freddo. Il libro finisce nel fuoco, il film nel ghiaccio. Nel libro c’è un vero e proprio arco narrativo nel quale Jack Torrance è una brava persona e solo poi, lentamente, si muove in questo posto nel quale perde il senno. Per quanto mi riguarda, quando ho visto il film, ho trovato Jack completamente pazzo dalla prima scena.

In effetti libro e film non vanno di pari passo. L’essenza della storia raccontata da King è stata colta solo in parte. Non è presente la profonda analisi psicologica dei personaggi e il loro conflitto interiore. Mancano degli elementi che, nel libro, sono importantissimi ai fini della trama, e il finale è del tutto diverso da quello che aveva dettato King.

Risultato? Un libro bellissimo, uno dei migliori scritti dal re; e un film altrettanto bello che, nonostante le differenze e grazie alla bravura indiscussa di Kubrick, è entrato nella storia della cinematografia mondiale.

Dopo trentasei anni – trentasei, trentasei!- esce il sequel Doctor Sleep. In tanti si sono chiesti: ma che fine avrà fatto il povero Danny? E Stephen King, fra le mille storie pubblicate, ha trovato anche il tempo per rispondere a questa domanda.

È riuscito a eguagliare il predecessore? …. assolutamente no! Però qualcuno ha ben pensato di farci un film.
E io sono andata a vederlo per rispondere a una domanda: Shining film è ispirato all’omonimo libro, però manca di diversi elementi. Il film ha un finale diverso e la famosa luccicanza appare come un fattore di secondaria importanza. Doctor Sleep libro esce a distanza di tempo e si riallaccia alla vecchia storia raccontata nel libro. I cattivi sono fatti di carne e ossa, non sono più rappresentati da un albergo sperduto che porta i suoi inquilini alla follia. La luccicanza è la protagonista assoluta, in quanto sostentamento degli antagonisti ed essenza di alcuni personaggi.

Come si può, quindi, fare un film (Doctor Sleep) basato sull’omonimo libro sequel di Shining (libro), quando il film ispirato a quest’ultimo porta con sé importanti cambiamenti di trama? 

La domanda è contorta, ma la risposta è semplice: si crea una storia che prende in prestito degli elementi, ma che comunque è diversa. Così nasce il film Doctor Sleep. Giocando sul finale diverso di Shining (film), Mike Flanagan cambia anche quello di Doctor Sleep e fa ritornare Danny all’interno del  malefico Overlook hotel, che nel libro- Shining- viene distrutto, nel film, invece, chiuso. Vengono ricostruite scene iconiche: come il fiume di sangue che esce dall’ascensore. Ritroviamo le gemelline, la donna della stanza 217 (onnipresente) e,  addirittura, Lloyd, anche se a indossare i suoi panni è una persona diversa…ma non dico altro per evitare spoiler.

Il finale di Doctor Sleep film è ispirato… al finale di Shining libro.

Insomma, la questione è alquanto ingarbugliata, ma fare diversamente sarebbe stato impossibile.

Doctor Sleep, con i suoi tuffi nel passato, è una pellicola ben riuscita. Non entrerà a far parte dei film cult, ma regala due ore di buon intrattenimento. La storia si segue con facilità e, nonostante sia diversa dall’originale, non ci sono buchi nella trama. Non restano domande irrisolte e, anche chi non ha visto Shining, grazie a  “mini riassunti” che vengono effettuati di tanto in tanto, riesce a godersi il film.

CONSIGLIO IL FILM?

Mettere in scena un film tratto da un libro di Stephen King è un’impresa alquanto ardua. Le storie affrontano tantissime tematiche trasversali, sono ricche di elementi e i personaggi sono molto complessi sotto i vari aspetti. Cercare di riassumere tutto in due ore, o poco più, non sempre porta i risultati sperati ( la trasposizione di Pet Sematary è un esempio eclatante di ciò). Bisogna, perciò, aggirare l’ostacolo cercando di cogliere gli aspetti fondamentali dell’opera che si vuole mettere in scena. Mike Flanagan è stato un maestro: ha stravolto la storia; ha giocato con l’effetto “nostalgia”, ricreando le stesse scene presenti in Shining film; e ha sparpagliato scene pregne di quell’anima che Stephen King non trovava in Shining … il libro è caldo, il film è freddo (cit.).

Nonostante non abbia apprezzato il libro da cui è tratto, e il film sia vagamente ispirato ad esso… consiglio la visione. Rientrare all’interno dell’Overlook Hotel è sempre una grande emozione!

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