La Signora degli Abissi- Sylvia Earle si racconta [Recensione]

Articolo pubblicato su Bambole Spettinate e Diavole del Focolare qui


Ritorniamo a parlare delle biografie di Editoriale Scienza, questa volta ci propongo la storia di una donna eccezionale: Sylvie Earle.
Scopriamo insieme chi è e cosa ha fatto!
Buona Lettura!
🙂

Titolo: La Signora degli Abissi- Sylvia Earle si racconta
Autrice: Chiara Carminati
Illustratrice: Mariachiara Di Giorgio
Casa Editrice: Editoriale Scienza (22 marzo 2017)
Collana: Donne nella scienza
Pagine: 128
Prezzo Listino: 12,90€
Descrizione: Fin da bambina Sylvia nutre un amore sconfinato per il mare. E quando neanche ventenne riemerge dalla sua prima immersione con le bombole, ha nell’animo una nuova certezza: diventare biologa marina e passare la vita in acqua. Da allora, Sylvia non ha mai smesso di battersi in difesa del “cuore blu del pianeta”.

Qui un assaggino del libro.

Se vi sdraiate su un prato, concentrandovi su tutti i piccoli rumori e movimenti che vi circondano, e rimanete lì immobili come una pietra senza spostarvi neppure quando una zanzara o una formica vi camminano sul braccio, vi renderete conto di trovarvi in mezzo a una folla di creature indaffarate in attività curiose e affascinanti.
Questo, almeno, era quello che succedeva me.

Sylvia Earle nasce a Gibbstown il 30 agosto 1935 ed è un’ oceanografa di fama mondiale. Una vera e propria leggenda vivente nell’esplorazione degli oceani.

Cresciuta in una fattoria assieme ai due fratelli e ai genitori, Sylvia ama profondamente la natura: ancora bambina, ne è affascinata, la osserva, ci gioca, compie piccole indagini per scoprire la vita nello stagno vicino casa. È l’acqua, infatti, l’elemento che più l’attrae.

In Florida, dove si trasferisce con la famiglia, trascorre ore nelle limpide acque del Golfo del Messico e sulla spiaggia, a osservare la vita che brulica tra i granelli di sabbia bianca.  Durante l’ultimo anno delle superiori, frequenta un corso estivo di biologia marina alla Florida State University: le lezioni sono appassionanti, il professore accresce il suo desiderio di conoscere e soprattutto la sprona a osservare gli organismi viventi nel loro ambiente naturale. Dalla sua prima immersione, Sylvia Earle risale con una certezza: quello doveva essere il suo mestiere!

Si iscrive quindi all’università, dove studia biologia marina, specializzandosi in botanica. Tra un’immersione e l’altra, si sposa e ha due bambini. Non ancora trentenne, parte per una spedizione nell’Oceano Indiano, unica donna tra 70 uomini, ed è in attesa del terzo figlio quando si immerge, con il consenso del medico, a 38 metri di profondità nel mare delle Bahamas.

Dopo il dottorato, la fama arriva con la partecipazione al progetto Tektite II, come capo spedizione di un equipaggio tutto al femminile: assieme ad altre quattro scienziate, vive per due settimane in uno speciale studio sottomarino, collocato a 15 metri di profondità. Quando riemergono,  le ricercatrici sono accolte come eroine: è la prima volta che delle donne prendono parte a questo sensazionale progetto. Sylvia Earle approfitta dell’impatto sul grande pubblico per far conoscere al mondo l’importanza della ricerca e quanto la sopravvivenza della vita sulla Terra sia legata alla buona salute degli oceani: il cuore blu del pianeta, come lei stessa ama definirlo, va rispettato, e c’è ancora tantissimo da scoprire!

La consacrazione giunge infine con la sua passeggiata sottomarina a 400 metri di profondità, mentre negli anni ‘80 raggiunge i 900 metri grazie a uno speciale sommergibile monoposto, che progetta assieme a un collega ingegnere. Successivamente il Governo la chiama a ricoprire il ruolo di capo scienziato alla National Oceanographic and atmospheric administration, prima donna a occupare questa posizione.

Nel 2009 vince il Premio Ted e, con i fondi ricevuti, dà vita all’organizzazione non-profit Mission Blue, con cui crea una rete di aree marine protette sparse in tutto il mondo, per salvaguardare la salute degli oceani.

Sylvia Earle, nonostante la bravura e le grandi capacità, ha dovuto combattere contro i pregiudizi che non vedono di buon occhio una donna che si affaccia in un mondo lavorativo costituito prevalentemente da uomini, e nonostante ciò è riuscita a lasciare un segno ottenendo dei risultati che la porteranno di diritto nella storia della scienza.

Chiara Carminati con il suo libro, La Signora degli abissi, ci regala proprio la storia della vita di questa donna meravigliosa. Una vita fatta di coraggio,determinazione e di ostacoli superati grazie alla tenacia dimostrata. Il libro è illustrato da Mariachiara Di Giorgio.  In chiusura è possibile trovare anche un’interessante intervista alla protagonista. Nonostante il libro sia destinato ad un pubblico adolescenziale, è molto piacevole; e la sua scrittura, fluida, semplice e diretta, è capace di coinvolgere qualsiasi fascia d’età.

Una lettura davvero consigliata!

 

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