Da domani mi alzo presto di Simona Toma [Recensione]

Ci sono dei momenti nella vita dove tutto quello che vorremmo fare è armarci di una vaschetta di gelato al cioccolato, buttare il nostro corpo su un divano e lasciarci andare in pianti a dirotto davanti a film pseudo- romantici; in realtà piangeremmo anche guardando un documentario sui pesci rossi e le loro tecniche di seduzione, ma vabbé… proviamo a mostrare un po’ di dignità.

Anche in questi casi abbiamo una fedele alleata: la lettura.  Non dimentichiamo che un libro è una specie di migliore amico e se i nostri, di amici, non ne possono più di sentire piagnistei, non ci resta che abbandonarci ad essa. Un libro ci accoglie nelle sue pagine facendoci vivere le storie dei suoi protagonisti, ci sussurra le frasi che vorremmo sentir dire  e racconta storie che sembrano essere le nostre. E perciò, nel mio periodo “vaschetta di gelato” ho deciso di fare acquisti e la scelta è ricaduta su due libri: uno è quello di cui vi parlerò fra un po’; l’altro lo scoprirete nei prossimi giorni!

Buona Lettura!
🙂

Titolo: Da domani mi alzo presto
Autrice: Simona Toma
Casa editrice: SPERLING & KUPFER (9 maggio 2017)
Pagine: 240
Prezzo: kindle 9,99€ – Copertina rigida 15,22€
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Trama: «Milano era per me quell’attimo beato e irripetibile nella vita in cui si spalanca davanti a te tutta la meraviglia del mondo… E poi, all’improvviso, mi sono ritrovata depressa in pigiama e spalmata sul divano dei miei.» Michela ha fatto il grande salto. Dalla sua Piccola Città del Sud è arrivata a Milano piena di entusiasmo e aspettative. L’ha amata da subito e, quando ha trovato impiego in una famosa agenzia pubblicitaria e anche un fidanzato, ha pensato che tutto quello che voleva era esattamente lì e in quel momento. Peccato che ora, dopo nove anni di vita nella metropoli, le tocchi fare ritorno al paesello, senza lavoro e senza fidanzato. A trentasei anni, quasi trentasette, è comprensibile che non l’abbia presa bene. E che si trascini dal letto al divano di casa dei suoi, fumando una sigaretta dietro l’altra e nutrendosi solo di Lexotan, non fa pensare che possa riprendersi in fretta dalla batosta. Per fortuna però ci sono l’inarrestabile cugina Giulia – l’unica in famiglia con uno stipendio fisso, quello che le passa l’ex marito – e una bimbetta di dieci anni sbucata un giorno sul pianerottolo. Sguardo vispo e parlantina sciolta, ma un fardello troppo grande per la sua età, Aurora vive sola con il papà, un bell’uomo schivo e dai modi un po’ formali. Sarà lei a riscuotere Michela dal suo torpore e, con la saggezza dei dieci anni, a farle capire che la vita ti regala di continuo nuove occasioni. Basta saperle cogliere.

Da domani mi alzo presto è un libro scritto da Simona Toma ed edito dalla SPERLING & KUPFER. Racconta di Michela, una giovane ragazza di trentasei, quasi trentasette anni, che viveva una vita tranquilla: aveva un lavoro e conviveva con il suo ragazzo a Milano, città che ama. Ad un certo punto però, tutte le sue certezze vengono distrutte: perde il lavoro e nello stesso giorno il suo fidanzato la lascia senza una spiegazione. Inizia per lei un periodo cupo, nel quale è costretta a ritornare nel suo piccolo paesino del sud a casa dei suoi genitori. Qui, fra un boccetta di Lexotan e la scatenata cugina Giulia, è costretta a frequentare Aurora, una bambina di 10 anni molto furba e intelligente, e suo padre Giorgio. Entrambi, dopo varie vicissitudini, le daranno la carica giusta per ripartire.

Perché ho acquistato questo libro?

Come scritto poco fa, a causa del periodo “vaschetta di gelato”. La scelta è caduta inevitabilmente su questo libro poiché, dopo aver visto la copertina, l’ho subito sentito mio per i seguenti motivi:

  1. Per la frase che troneggia in primo piano: “Quando tutto gira storto, l’unica soluzione è armarsi di buoni propositi” e dato che è proprio quello che mi sto ripetendo da giorni, è scattata la prima molla;
  2. Per la ragazza presente in copertina, in quanto la sento molto vicino a me, almeno in questo ultimo periodo. Fiera e sicura sulla sua barchetta di carta, convinta delle sue certezze ma inconsapevole che la sua imbarcazione non è poi così solida e a breve la lascerà sola in mezzo alla sua bagnarola piena d’acqua che per lei rappresenta il suo mare, la sua vita.

E quindi…. amazon, click, corriere, divorato in due giorni.

Parliamo della trama e dei suoi personaggi

Il libro racconta una storia come tante, parla di giovani, lavoro, amore, depressione e nuove opportunità ma lo fa con freschezza e tanta ironia. I suoi personaggi sono ben costruiti e  regalano un reale spaccato della società: donne divorziate a caccia di un marito ricco, vecchie signore pettegole, gruppi whatsapp, Milano e i suoi ambienti lavorativi, figli troppo grandi che a causa di forza maggiore sono costretti a vivere con i propri genitori, la vita nei piccoli paesini, ecc ecc… In questo contesto si sviluppa la storia di Michela, protagonista indiscussa, che, dopo aver perso il lavoro e il fidanzato, si ritrova nuovamente a casa dei suoi genitori con più di un decennio sulle spalle rispetto a quando era andata via; e di conseguenza con tutti i problemi che ne possono derivare.

Lo stile dell’autrice è molto scorrevole e fluido e riesce a raccontare il disagio di una donna senza utilizzare toni pesanti o tragici. Il titolo del romanzo inoltre è azzeccatissimo, in quanto la frase “da domani mi alzo presto” va a designare il momento in cui tutto inizia a cambiare, rappresenta una specie di sbarra che, una volta superata, apre le porte a nuovi avvenimenti.

Ovviamente il finale non manca di un bellissimo happy ending, e qualcuno potrà dire che quella raccontata è una storia banale, ma in realtà non è così, perché vengono descritte delle vicende che in molti viviamo.  E, in un mondo pieno di brutture, è bello leggere storie che vogliono lanciare messaggi positivi. Inoltre, spinge anche a riflettere poiché fa capire come spesso, spodestati dal nostro piccolo stagno di abitudini, cerchiamo di rientrarci in tutti i modi possibili anche a costo di indossare una falsa felicità. Sbagliamo, ed è solo quando capiamo che dobbiamo imparare a vivere nel nostro nuovo equilibrio che possiamo ripartire nuovamente.

L’unico elemento che non mi ha fatto dare un voto pieno è stato il finale, forse un po’ troppo frettoloso. Avrei preferito qualche capitolo in più, che raccontasse in modo più articolato le ultime vicende.

Consiglio questo libro?

Sì, soprattutto se cercate una storia allegra e piena di buoni propositi, o semplicemente se cercate un consiglio poiché Simona Toma, con la sua storia, ci sussurra la classica frase che ci direbbe il nostro migliore amico in un momento triste: “Ehy, ora sembra che la tua vita sia finita, ma prova a guardare avanti, ci sono tanti momenti felici che ti aspettano”.

Quindi, alla luce di tutto ciò, mettete da parte le vaschette di gelato e leggetevi questo libro carico di speranza e messaggi positivi, che di sicuro male non fa!

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16 commenti

  1. Pipa e birra non si conciliano con le vaschette di gelato, ma come restare indifferenti a queste intrepide protagoniste… già, di cosa?
    Versione femminile aggiornata dei bei piloti biondi della Liala di una volta, adesso si lavora nell’editoria o nella pubblicità, che qualcuna possa essere l’addetta alla pulizia degli sciacquoni dei grill in autostrada? Sia mai.
    Beh, però le descrivi e le scrivi bene, grazie a te mi aggiorno su spaccati di questo mondo dove bene o male vivo e che altrimenti mi resterebbero sconosciuti.

    Piace a 1 persona

  2. Brava! È vero che un libro è sempre di aiuto, io penso che poi siano i libri a scegliere noi😉. Abbandonarsi troppo alla tristezza non porta altro che ad altra tristezza, si perde il motivo iniziale e si rischia di vedere tutto nero…o solo vaschette di gelato, alle quali è difficile rinunciare 😔

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