Imago di Serena De Luca Bosso [Recensione]

Oggi vi parlerò di una storia gotica edita da La Strada per Babilonia: Imago.
Buona Lettura!
🙂
Titolo: Imago
Autrice: Serena De Luca Bosso
Casa Editrice: La Strada per Babilonia (13 giugno 2017)
Numero Pagine: 160
Prezzo: Kindle 3,49€; copertina flessibile 9,35€
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Trama: Elisabeth Klemm è una scrittrice dell’orrore che nasconde da anni un segreto: è innamorata di un fantasma. Decide di abbandonare la famiglia e il fidanzato Leonard per poter fronteggiare la sua ossessione e scoprire la verità che la condanna a questo legame. Le notti scorrono funeree nella casa “maledetta” in cui si costringe a vivere per condurre le sue indagini. Allucinazioni, rivelazioni, feroci scontri allargheranno la fessura tra il mondo dei vivi e quello dei morti, lasciando emergere una comune verità, stretta tra i denti come un obolo splendente: che l’Amore redime, oltre le soglie dell’immaginabile.

Noi siamo “imago”, simulacri della nostra anima, simboli del nostro essere, vaghe rappresentazioni delle nostre guerre. Nell’arte torciamo brandelli del nostro pensiero, versando fiumi di lacrime purpuree, affinché del nostro dolore rimanga un ricordo di quella scure che ci cadrà sul capo, un giorno, qualcosa sopravviva, perché non rimanga solo un cumulo di polvere a rammentare la nostra esistenza, ma un altare fatto di sangue e inchiostro, dove il nostro nome è stato impresso con colpi di penna, scalpello del cuore. La morte non potrà cancellarlo, ma solo ammirarlo, mantenendo con rammarico un amaro sorriso di sfida. Facciamo arte perché ci attanaglia la paura di morire.

Imago è l’opera di esordio della giovanissima Serena De Luca Bosso e racconta la storia di Elisabth Klemm, una scrittrice dell’orrore. Quest’ultima nasconde un segreto: è innamorata di un fantasma e al fine di poter trovare delle risposte a situazioni che l’ossessionano da quando era piccola, decide di trasferirsi in una vecchia casa abbandonata. Qui scoprirà i motivi del suo tormento, combattendo, finalmente, i fantasmi della sua mente.

Vi dico da subito che ci troviamo di fronte ad un libro ben scritto, scorrevole, dalla trama interessante e capace di mantenere viva l’attenzione del lettore grazie-anche- al suo ritmo serrato.

Il romanzo si va collocare all’interno del genere gothic horror del quale contiene numerose caratteristiche. La storia che ci viene proposta è una storia di fantasmi con una notevole fisicità, dove il confine tra vita e morte non sembra essere così ben delineato.   Ottime sono anche le descrizioni horror e il ritmo della storia, il quale “costringe”a rimanere incollati alle pagine del libro; pagine che sono ricolme di un perenne clima di suspense e tensione. I personaggi sono ben caratterizzati, l’unico, forse, un po’ “pigro” è Leonard, il fidanzato della protagonista; ma è un fattore quasi irrilevante poiché è un personaggio abbastanza marginale.

L’autrice ha uno stile molto fluido, elegante e a tratti poetico, infatti non mancano paragrafi di pura prosa nei quali vengono fatte divagazioni su tematiche quali la morte, l’amore, la follia, la complessità della mente umana…

L’obiettivo del romanzo, oltre a intrattenere piacevolmente chi legge, sembra quello di voler riscattare la memoria di un grande poeta, Edgar Allan Poe, risolvendo il mistero che aleggia sulla sua morte, avvenuta in circostanze non del tutto chiare. Il risultato è un vero e proprio atto di amore nei confronti di uno dei più importanti poeti e scrittori dell’ottocento.

Consiglio la lettura? Certo che sì!Infine, ci terrei a fare un particolare encomio alla casa editrice La strada per Babilonia, della quale ho letto diversi volumi. Quest’ultima, oltre a dare la possibilità ad autori emergenti di veder pubblicate le loro piccole creature, cura ogni libro nei minimi particolari. Inoltre le storie selezionate sono tutte di qualità, o per lo meno quelle che ho letto io.  Vi invito perciò  a  farvi un giro nel loro catalogo, troverete sicuramente una storia adatta a voi.

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Della stessa casa editrice:

  1. Io che amo solo me
  2. Fides

 

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