Delitto ad arte di Sara Kim Fattorini [Recensione]

Oggi parliamo di Delitto ad arte di Sara Kim Fattorini.
Buona Lettura!
🙂

Titolo: Delitto ad arte
Autrice: Sara Kim Fattorini
CasaEditrice: SEM (8 novembre 2018)
Numero pagine: 236
Trama: Al ritorno da un viaggio di lavoro in Brasile, David Fairchild, facoltoso uomo d’affari e grande collezionista d’arte, trova sua moglie Eleonora morta nella loro elegante residenza milanese, dov’è custodita la parte più preziosa della loro straordinaria raccolta.
Il cadavere della donna è disposto in modo molto originale: fissato al pavimento con un robusto nastro adesivo, ricorda una celeberrima performance di Maurizio Cattelan. Sotto shock, oltre a denunciare l’accaduto alla polizia, Fairchild chiede al detective privato Guglielmo Corna di indagare sull’accaduto in parallelo alle forze dell’ordine.
Dopo La chimica dell’acqua, Sara Kim Fattorini torna al giallo e al suo indimenticabile investigatore, il solido e acuto Guglielmo Corna. Questa volta il caso è ambientato tra Milano e Miami, nel mondo sfavillante dell’arte contemporanea, all’interno della sua élite inaccessibile, dove circolano molti soldi e molti vizi, e dove ciò che appare non è sempre come sembra.

Dopo la Chimica dell’acqua, Sara Kim Fattorini ci propone una nuova indagine del detective Guglielmo Corna.

David Fairchild, ricco uomo d’affari e collezionista d’arte, torna a casa dopo un viaggio di lavoro e trova la moglie morta. Il suo cadavere è disposto in modo da ricordare una famosa opera d’arte. Il detective Corna, a cui si è rivolto Fairchild per scoprire chi sia il colpevole di una morte tanto cruenta, si muove in un modo per lui sconosciuto, fatto di ipocrisia e sfarzo. Riuscirà a scoprire chi ha ucciso la ricca Eleonora e per quale motivo?

[…] Era una faccenda complicata e i mezzi d’ informazione non vedevano l’ora di affondare le mani nella torbida vita di un milionario americano e di sua moglie, una timida donna milanese che faceva parte di un’élite inaccessibile.

La storia sin da subito trascina il suo lettore nel mistero della morte di Eleonora. Non sappiamo nulla su chi sia, l’unica informazione riguarda la strana disposizione del cadavere. Il voler iniziare la storia partendo dal vivo della vicenda, è una caratteristica che ho apprezzato molto. Non mi piacciono i racconti che si perdono in lunghe descrizioni, inserendo inutili dettagli; e Delitto ad arte è un libro che si legge velocemente, con uno stile privo di fronzoli.

L’autrice all’inizio fornisce informazioni riguardanti il mondo in cui si intrecciano i fili della trama, poiché non tutti sono esperti d’arte e conoscono come avviene la compra vendita delle opere. Viene inoltre dato uno spaccato delle cose, persone e ambienti, che aiuta il lettore a immergersi nella storia. Tutte queste nozioni sono sparpagliate nella prima metà del libro che funge anche da introduzione.  Nella seconda parte invece, dopo una buona infarinatura, l’autrice inserisce indizi utili alla soluzione del caso, lasciando intendere chi possa essere il colpevole.

Il detective è descritto come una persona molto tranquilla: svolge le sue indagini quasi in silenzio, lasciandosi guidare dall’intuito e dalle sensazione che gli vengono trasmesse dalle persone che incontra e con cui parla. Sembra quasi attendere che le cose accadano. Segue il suo cliente più come una balia che come un detective che deve scoprire un assassino. Il suo è un personaggio molto semplice e lo si apprezza per questa caratteristica. Ammette le sue lacune, non fa mistero di essere un ignorante d’arte; ed è lontano dall’essere il super detective rubacuori che siamo abituati a vedere.

Le vicende si svolgono fra Milano e Miami e sono immerse in un ambiente esclusivo e molto chic, costruito secondo i soliti clichè stereotipati, così come alcuni personaggi. Molti sono presentati come arrivisti e ipocriti, indossano un finto velo di umanità, ma pensano solo al dio denaro. L’unico, oltre al detective, immune all’aurea di menefreghismo che pervade buona dei personaggi che incontriamo, è David Fairchild, apparentemente scosso e desolato dalla morte della moglie.

La protagonista indiscussa di tutta la storia è l’arte: oltre che di opere, si parla di forme, colori ed emozioni.

Ammetto che mi sarebbe piaciuto se alcuni personaggi- sia cattivi che presunti tali- fossero stati sviluppati ulteriormente, avrei voluto vederli tramare di più nell’ombra. Questo aspetto è stato un po’ messo da parte poiché le azioni che compiono sono abbastanza istintive e non premeditate.

In conclusione…

Delitto ad arte è una storia piacevole. Il libro lo consiglio agli amanti dei gialli. La vicenda raccontata non è molto impegnativa e arzigogolata; risulta semplice e lineare.

Mi piace definirla una lettura estiva: sole, mare, relax e … Delitto ad arte!

 

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