Game of Thrones [8×3]: ma siamo sicuri che la battaglia contro il re della notte, sia andata come volevamo?

***Avviso ai naviganti***

La seguente recensione è piena di spoiler
Buona Lettura

Lunedì è andata in onda la grande battaglia alla quale ci stavamo preparando da ben sette stagioni: lo scontro contro il potente è temuto Re della Notte e il suo pericoloso esercito di zombie. Ned Stark ha sempre messo tutti in guardia “L’inverno sta arrivando” e poi? L’inverno è arrivato e i nostri eroi, che nel frattempo hanno racimolato due draghi, un esercito di Dothraki e uno di immacolati, sono scesi in battaglia in un mega puntatone di quasi un’ora e mezza. Il re della notte è diventato ghiaccio per granita e Ciao! Ciao! … andiamo a rompere il c*lo a Cersei, che nel frattempo cerca elefanti, manco fosse Annibale.

Parto subito con il dirvi che la puntata mi è piaciuta un sacco: draghi, combattimenti, fughe rocambolesche, zombie velocissimi programmati per uccidere. Ma ci sono delle cose che proprio non mi vanno giù e mi hanno lasciata delusa.

Tanti si sono lamentati del fatto che il video fosse piuttosto scuro e difficile da vedere. Io ho avuto difficoltà solo a capire quale drago fosse caduto a terra, per il resto nessun grande disagio derivante dalla mancanza di luminosità.

Come già detto, sembrava che tutta la serie de Il trono di spade girasse intorno alla battaglia di Winterfell, oltre che alla conquista dell’ambito trono. Per ben sette stagioni a grande inverno si sono preparati per questo momento. In tempi non sospetti, era addirittura stata eretta una barriera pregna di magia che doveva cercare di tenere lontano il pericolo degli estranei (sappiamo che fine abbia fatto…sciolta dal drago zombie). Non stiamo parlando di un nemico banale, ma di una forza antica e oscura.

Dopo due puntate (e sette stagioni) di preparativi alla battaglia, dove molti dei personaggi che ci hanno accompagnato negli anni sembravano dirci addio, (quasi) tutti se ne escono indenni e vittoriosi. Un po’ con la schiena rotta, ma comunque sconfiggono un nemico da sempre definito mortale. In una puntata, in ottanta minuti.

L’inizio è da cardiopalma, la puntata riesce infatti a trasmettere un’ansia tremenda. Si sa che nel buio della notte è schierato il nemico, ma né si vede e né si sente. Guardi il terrore, senti la paura, vedi l’attesa snervante. E qui, succede la prima grande cavolata: dal nulla spunta Melisandre che per dare un po’ di speranza ai cuori, infonde il potere del fuoco alle armi dei dothraki. Rinfrancati dalla benevola magia del dio della luce, i dothraki si lanciano in un attacco suicida verso l’oscurità. Non si muove nulla, non si sa cosa li aspetti e loro caricano le tenebre con armi infuocate in mano. Li vediamo, nell’ultima cavalcata, dare inizio alla guerra e morire in meno di tre secondi. Un’armata di gloriosi combattenti morti con uno schiocco di dita (Thanos Style).

Arriva il turno degli estranei e il loro attacco è spettacolare, un’orda zombie che travolge ogni cosa con una furia inaudita.

Bran è utilizzato come esca per il re della notte, e lo hanno piazzato vicino all’albero diga in quanto lì il suo poter dovrebbe essere più forte. La sua protezione sono un pugno di uomini e Theon, che in passato lo abbiamo potuto “apprezzare” per la sua codardia. Ci aspettiamo quanto meno una strategia, una trappola ad hoc. Si sa che il nemico andrà a cercare il corvo a tre occhi per ucciderlo, fate qualcosa! Ci avete fracassato le ovaie dicendoci che Bran è marchiato, scavate almeno una buca e nascondetela con delle foglie, e invece nulla. Gli estranei uccidono gli uomini a protezione e restano solo Theon e Bran. Quest’ultimo rimane in versione trip per quasi tutta la durata del conflitto, per qualche assurdo motivo decide di spiare il re della notte attraverso uno stormo di corvi. A cosa sia servito il suo viaggio resta un mistero, speriamo che trovi un senso nelle prossime puntate.

Jon Snow è un personaggio completamente inutile. Corre, avanti e dietro, senza un vero scopo. Era stato presentato come il salvatore della patria, protagonista di una profezia che lo vedeva brandire la spada della luce per uccidere le tenebre, Azor Ahai. E invece? Ci manca solo che si metta in un angolino a piangere disperato.

Negli antichi libri di Asshai sta scritto che verrà il giorno, dopo la lunga estate, in cui le stelle sanguineranno e il respiro gelido delle tenebre scenderà a incomberà sul mondo. In questa ora terribile, un guerriero estrarrà dal fuoco una spada fiammeggiante. Quella spada sarà la Portatrice di Luce, la Spada Rossa degli Eroi, e colui il quale la impugnerà sarà Azor Ahai reincarnato. E di fronte a lei le tenebre fuggiranno.

Il guerriero della profezia in realtà è, o almeno così sembra, una guerriera: Arya. Durante tutta la puntata ci ha deliziato con combattimenti e fughe; e ha chiuso il capitolo “Re della notte” con l’astuzia e un abile giochino di passaggio di pugnale da una mano all’altra. La scena della biblioteca, dove si muove di scaffale in scaffale, cercando di non farsi scoprire dagli zombie, è degna di Resident Evil.

L’utilità di Spettro è pari a quella di Bran: nulla. Dopo essere scomparso per diversi episodi nella scorsa stagione, ricompare a grande inverno a fianco di Jorah Mormont. Ma non doveva difendere Jon Snow? A me sto Metalupo sembra un gatto: fa quello che gli gira per la testa e non conosce padroni. Dopo aver accompagnato la cavalcata suicida dei dothraki, scompare come è solito fare, ma sappiamo che è vivo poiché presente nel trailer della quarta puntata.

Tutti aspettavamo quale fosse l’inganno delle cripte, che non fossero un luogo sicuro lo avevamo capito da prima che enfatizzassero così tanto la loro invulnerabilità. Combatti contro un tizio che resuscita i morti, possibile che non ti viene in mente che se chiudi i più deboli in un luogo pieno di defunti, questi potrebbero resuscitare? Sei così deficiente? Sì, quindi tutti dentro le cripte a fare i conti con gli Stark resuscitati.

Sam è senza alcun dubbio un personaggio che ha trovato la sua via: i libri e lo studio. Apprezzo che voglia rendersi utile, ma se ogni due per tre deve farsi salvare la vita da qualcuno, per favore accoglietelo nelle cripte. Anzi no, lì no che ci sono gli Stark zombie.

Il Re della Notte è un cattivo dal grande nasone e dall’espressione alla “fuck yeah”. In questa puntata abbiamo scoperto essere ignifugo, a differenza del suo esercito. E, sinceramente, dopo averlo visto uscire indenne da un dracarys, si è fatto vivo il sospetto che possa essere un antenato dei Targaryen. Non è un mostro\uomo\boh dalle tante parole, ma si scambia continui sguardi con chi incrocia il suo cammino.

Daenerys, invece, come personaggio mi sta un po’ deludendo. Sta evolvendo e la sua ossessione per il trono diventa sempre più forte. Non mi meraviglierei se, come suo padre, diventasse “una regina folle”. Nello scontro di Winterfell, nonostante abbia un drago, decide di scendere nel campo di battaglia. Come prevedibile, viene attaccata dagli zombie che si arrampicano sull’animale e gli sferzano colpi. Il drago la disarciona e vola via nel tentativo di scrollarsi di dosso i nemici. Sola, in mezzo agli zombie, crede che sia giunta la sua ora, ma ecco che arriva il povero Jorah che sacrifica la sua vita per salvarla. In una scena si vede Daenerys che si fa scudo con il suo salvatore… che grande regina!

Una scena che mi ha commosso tanto è stato l’abbraccio di Drogon, che liberatosi dagli zombie corre dalla madre dei draghi per consolarla dalla morte di Jorah. Questo gesto mette ancora di più in evidenza la connessione che sussiste fra Daenerys e i suoi draghi. Spero tanto che nelle prossime puntate non facciano una brutta fine, anche se ne dubito.

Insomma, la battaglia di Winterfell ha entusiasmato e commosso, ma anche deluso. Per come è stata presentata nel tempo, mi aspettavo che durasse più di una puntata. Speravo di vedere attuata qualche strategia, o un combattimento diretto fra Jon Snow e il Re della Notte. Credevo che Bran avesse un ruolo diverso e che avrebbe utilizzato i suoi poteri, partecipando in maniera più attiva alla battaglia. Che senso ha avuto metterlo vicino all’albero in attesa che il re della notte lo uccidesse? Inoltre, perché non dare una morte dignitosa a dei guerrieri fieri come i dothraki?

Nella quarta puntata l’esercito superstite di Daenerys si dirigerà ad Approdo del re, ma il capitolo estranei sembra che non sia stato chiuso del tutto. Restano ancora troppe finestre aperte e diverse scene e azioni che non trovano un senso.

Spero tanto di trovare le risposte che cerco nei restanti episodi, altrimenti mi vedrò costretta a scrivere una lettera al caro George.

 

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