La storia infinita – Michael Ende [Recensione]

Oggi vi parlo di un libro cult: La storia infinita.
Buona Lettura!
🙂

Titolo: La storia infinita
Autore: Michael Ende
Casa Editrice: Corbaccio (17 febbraio 2011)
Numero pagine: 446
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Trama: Bastiano Balthazar Bux è un ragazzino goffo, grassoccio, soprattutto solo. E ha una grande passione: leggere. In un giorno di pioggia, inseguito dai compagni che si fanno beffe di lui, si rifugia in una vecchia libreria dove trova un volume intitolato “La storia infinita”. Il libraio non vuole venderlo, ma l’attrazione per quel libro è tale che Bastiano lo ruba e ci si immerge letteralmente: infatti, scopre che proprio lui non è solo spettatore delle meravigliose avventure che vi sono narrate, ma ne è anche protagonista, chiamato a salvare i destini del mondo incantato di Fantàsia, con le sue mitiche creature e le sue città sospese. Libro dentro al libro, la “Storia infinita” si anima quando Bastiano entra nella vicenda in un gioco ingegnoso sul rapporto fra immaginazione e realtà.

«In quel momento Bastiano fece un’esperienza molto importante: si può essere perfettamente convinti di desiderare una cosa, magari per anni interi, fintanto che si sa che il desiderio non è realizzabile. Ma nel momento stesso in cui, all’improvviso, ci si trova di fronte alla possibilità ch’esso si trasformi in realtà, allora non si ha più che un solo desiderio: non averlo mai desiderato.»

La storia infinita è un celebre romanzo di Michael Ende pubblicato nel 1979. L’omonimo film uscito nel 1984 tratta solo le vicende della prima metà del libro, dando una conclusione forzata e rielaborata per cercare un senso ad una storia troncata a metà.

Dire di conoscere la storia infinta senza aver letto il libro è un’enorme bugia che state dicendo a voi stessi, in quanto libro e film differiscono fra di loro.

La storia è grossomodo quella che conosciamo: Bastiano, un bambino vittima di bulli della scuola, un giorno per sfuggire alle loro angherie, si rifugia in un negozio di antiquariato. Qui viene attratto da un libro con uno strano diadema sulla copertina. L’impulso è fortissimo: come il proprietario si distrae, Bastiano ruba il libro e scappa via. Si rifugia nella soffitta della scuola, decidendo di non voler più ritornare a casa. Inizia a leggere il libro che racconta le vicende di Atreiu, un giovane ragazzo assoldato dall’Infanta Imperatrice per sconfiggere il nulla nel regno di Fantasia.

Man mano che Bastiano legge il libro, si rende conto che ormai è entrato a far parte della storia. Riesce ad aiutare Atreiu e l’Infanta Imperatrice, ma deve anche scoprire come fare per ritornare nel suo mondo. E, la seconda parte del libro, racconta le vicende di Bastiano per ritornare a casa.

«Fin qui aveva fatto tante esperienze, conosciuto paure e gioie, tristezze e trionfi; era passato dalla realizzazione di un desiderio all’altra, senza un attimo di sosta. Ma in realtà nulla di ciò che aveva provato gli aveva dato la serenità dello spirito, la soddisfazione interiore. Ma essere saggi, questo voleva dire stare al di sopra della gioia e del dolore, della paura e della compassione, dell’ambizione e dell’orgoglio ferito. Essere saggi significava portarsi al di sopra di tutte le cose, non odiare e anche non amare più nessuno, accettare imperturbabili sia il rifiuto sia la simpatia degli altri. Colui che è veramente saggio non è più toccato da niente e da nessuno. Diventa irraggiungibile e nulla può più levarsi al di sopra di lui. Sì, essere così, quella sarebbe stata una cosa desiderabile. »

La divisione della storia è netta: la prima parte è quella che tutti conosciamo che ha come protagonista Atreiu che cerca di sconfiggere il nulla. Ed è anche la parte più fiabesca e semplice da leggere. La seconda invece, è più introspettiva e ha come protagonista Bastiano che, entrato a far parte della storia,  deve cercare la strada per ritornare a casa attraverso i propri desideri, senza però perdere se stesso.

Bastiano è un personaggio in continua evoluzione e attraversa tre fasi:

  1. Fase uno: Bastiano è un ragazzo pieno di insicurezze, che non si sente amato e non riesce ad avere un dialogo con il padre;
  2. Fase due: grazie ai poteri dell’infanta imperatrice, diventa invincibile e riesce ad esaudire i desideri degli abitanti di Fantasia, acquisendo anche una fiducia in se stesso che lo porta ad essere arrogante, egoista e prepotente. Credendo di comportarsi bene, inizia a modificare degli equilibri che portano delle problematiche. I suoi poteri lo fanno diventare ben voluto e acclamato dalle masse, ma è una fama effimera, destinata a spegnersi. Bastiano, a causa della sua presunzione, perde gli amici veri, che lo apprezzavano sia nei panni del ragazzo insicuro, che in quelli di un uomo potente.
  3. Fase tre: nell’ultima parte troviamo un Bastiano diverso, più maturo, che ha riscoperto se stesso e che vuole riparare le conseguenze dei propri errori.

La storia infinita è identificato come un libro per ragazzi, un fantasy fiabesco, ma si discosta nello stile e nella struttura dai canoni della fiaba. È più corretto e opportuno, identificarlo come un romanzo di formazione. Inoltre è anche un metaromanzo, ovvero “un libro nel libro” o “un libro che parla di altri libri”: all’interno della cornice narrativa della realtà si svolgono gli eventi del regno di Fantasia e durante il racconto le vicende si intrecciano.

Lo stile è un po’ altalenate: la prima parte si legge velocemente, mentre la seconda è un po’ più tediosa e sono presenti delle parti così noiose che ti fanno combattere contro la voglia di passare al capitolo successivo saltandole.

«Se ci pensi bene, ti avvedi subito che tutte le storie del mondo in fondo sono contenute in ventisei lettere dell’alfabeto. Le lettere sono sempre le stesse, sono solo combinazioni che cambiano. E con le stesse lettere si formano parole, con le parole le frasi, con le frasi i capitoli e con i capitoli le storie.»

Il volume è suddiviso in 26 capitoli, che iniziano con altrettante lettere dell’alfabeto  in ordine alfabetico dalla “A” alla “Z”. Essi, oltre a essere numerati in cifre romane e avere un titolo, sono anche contrassegnati da un capolettera che ricorda le miniature medievali. Ende attribuiva un grande significato alla scelta delle lettere. Le lettere costituiscono un principio e una fine, dalla A alla Z, entro i quali si dipana ogni storia. Ende dissemina il suo racconto di spunti sulla narrazione come “scrittura”, ovvero come “sequenza di vocali e consonanti” e “tipografia”; come la scritta che compare sulla porta a vetri del negozio del signor Coriandoli, stampata al contrario così come la si vedrebbe dall’interno; la scala del Vecchio della Montagna Vagante, costruita da lettere che formano frasi, ammonimenti, inviti; le iniziali lasciate su una duna del Deserto Colorato da Bastiano, come testimonianza del suo passaggio per chiunque leggerà il passo de La storia infinita in cui lui compie quell’azione; o il gioco del Caso nella Città degli Imperatori, che consiste nel lanciare un gran numero di dadi sulle cui facce sono disegnate le lettere dell’alfabeto, scopo del gioco è ottenere, casualmente, parole buffe o di senso compiuto, o addirittura intere storie. Le lettere scritte, dunque, rappresentano uno dei punti di partenza per costruire un racconto.

Consiglio il libro a chi ama leggere racconti fantasy e a chi vuole conoscere la vera storia che si cela dietro il film.

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