Il ballo delle pazze – Victoria Mas [Recensione]

Titolo: Il ballo della pazze
Autrice: Victoria Mas
Casa Editrice:  E/O (10 febbraio 2021)
Numero Pagine: 181
Voto: 3/5
Prezzo Copertina: 15,62 €
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Trama: Parigi, 1885. A fine Ottocento l’ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate “isteriche” e curate con l’ipnosi dall’illustre dottor Charcot, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l’esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi. Alla Salpêtrière si entra e non si esce. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene. Alla Salpêtrière si incontrano: Louise, adolescente figlia del popolo, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto. E poi c’è Thérèse, la decana delle internate, molto più saggia che pazza, una specie di madre per le più giovani. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà il “ballo delle pazze”, ossia il ballo mascherato che si tiene ogni anno alla Salpêtrière e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell’occasione, mascherarsi farà cadere le maschere…

Essere una donna nel 1800 non era semplice, in realtà non lo è mai stato, ma all’epoca se rappresentavi un problema o un ostacolo finivi in manicomio.

Tuo marito aveva un’amante e non sapeva come liberarsi di te? Tuo padre o tuo fratello considerava la tua condotta troppo libertina ed eri una donna poco mansueta? Nessuno si voleva occupare di te ed eri considerata un peso per i tuoi parenti? Rifiutavi i ruoli di moglie e madre e manifestavi uno spirito curioso? La soluzione a questi (e altri) problemi era il manicomio. Le donne venivano depositate con un non identificato problema mentale, che spesso era l’isteria,  e si dimenticavano della loro esistenza, anche perché non era lusinghiero avere una parente o moglie in manicomio, perciò si applicava una sorta di damnatio memoriae.

Il ballo delle pazze, libro esordio di Victoria Mas,  affonda le sue radici  in questo contesto.

La protagonista è Eugénie, giovane donna appartenente a una ricca famiglia. Purtroppo è un’anticonformista e quando scopre di avere un potere particolare e si avvicina al mondo dello spiritismo, viene allontanata e portata nel manicomio del Salpêtrière. Attraverso la sua storia viene raccontata la vita all’interno di un ospedale psichiatrico nella Parigi del 1885, dove le sue “prigioniere” non vengono più incatenate, ma esposte come se fossero dei fenomeni da baraccone.  Jean-Martin Charcot è il medico che tiene in cure le donne, personaggio esistito veramente. Questo era famoso perché mostrava con una sorta di “spettacolo didattico” come induceva attacchi isterici attraverso l’ipnosi alle donne che curava.

La storia si legge velocemente, lo stile è molto fluido e scorrevole, però sembra un romanzo lasciato a metà, con un finale troppo frettoloso.

Vengono introdotti dei bei personaggi e l’autrice racconta la storia della loro vita, le vicende che vivono nel manicomio e le relative conseguenze, ma arrivati ad un certo punto le storie vengono interrotte bruscamente e si danno delle informazioni sommarie che rappresentano la conclusione del libro.

Ho avuto la sensazione di aver letto una bozza o appunti di idee, soprattutto nell’ultima parte: che fine hanno fatto tutti i personaggi? li abbiamo seguiti, abbiamo tifato per loro e sofferto per il loro dolore, e poi? Perché dare delle informazioni superficiali e concludere così una storia partita benissimo e che riesce ad appassionare e coinvolgere il lettore sin dall’inizio?

Un vero peccato! Siamo di nuovo di fronte al classico giudizio da professore ai colloqui scuola – famiglia: l’alunno si impegna, è intelligente, ma potrebbe dare molto di più!

P.s. : del libro esiste anche un’omonima trasposizione cinematografica che trovare su Prime Video.

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