

Titolo: Omicidio a Road Hill House
Autrice: Kate Summerscale
Casa Editrice: EINAUDI (9 aprile 2013)
Numero Pagine: 358
Prezzo Copertina: 13 €
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Voto: 3/5
Trama: Una casa isolata. Un cane che abbaia nella notte. Un omicidio spietato. Un detective in borghese bravo a seguire le tracce e a far parlare gli indizi. Una verità che non si può accettare. Dodici persone vivono nella casa, una è la vittima, chi è il colpevole? È un giallo nella sua forma più pura, ma è anche un drammatico fatto di cronaca che dall’Inghilterra dell’Ottocento parla ancora oggi alle nostre coscienze.

Whicher era sicuro che il colpevole fosse uno degli abitanti della casa, e che quindi tutti i sospettati si aggirassero ancora nel luogo del delitto. Era un giallo nella sua forma più pura, con tanto di casa in campagna isolata in cui viene commesso un omicidio. Il detective doveva rivelare cosa si celasse dietro la personalità dei protagonisti, in una partita di pura intelligenza e saldezza di nervi tra il poliziotto e l’assassino. Dodici persone vivevano nella casa, una era la vittima. Chi il traditore?
Mi sono avvicinata al libro “Omicidio a Road Hill House” credendo di avere fra le mani un giallo, mi sono invece ritrovata un saggio sulla figura del detective in età vittoriana.
La vicenda centrale è l’omicidio del piccolo Saville Kent, il quale viene ucciso brutalmente nella sua casa. I sospetti ricadono sugli abitanti della villa, dato che gli indizi fanno capire che non può essere entrato nessuno dall’esterno.
L’autrice, Kate Summerscale, ricostruisce l’intera vicenda servendosi di documenti e fonti giornalistiche dell’epoca, con una forte capacità di padroneggiare le tecniche del racconto giallo. Ci sono un sacco di rimandi agli autori dell’epoca, che si sono ispirati alla vicenda per scrivere le loro opere o che si sono lasciati andare con varie supposizioni su caso, come per esempio Charles Dickens e Wilkie Collins.
Viene fatto un vero è proprio trattato sul come nasce la figura del detective e come viene accolta.
Il libro è di sicuro interessante ed esaustivo sull’argomento, però non l’ho trovato molto scorrevole. Ho fatto veramente fatica a terminarlo in quanto l’autrice spesso si lascia andare con dettagli inutili ed è molto ripetitivo.
Lo consiglio a chi è curioso di sapere come sono nati i personaggi di alcuni libri famosi come “La pietra di luna” o a chi è appassionato del genere e vuole approfondire.
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