Ritratto di giovane donna con mostri – Pola Oloixarac [ Recensione ]

Titolo: Ritratto di giovane donna con mostri
Autrice: Pola Oloixarac
Casa Editrice: Ponte alle Grazie (21 aprile 2022)
Numero Pagine: 176
Voto: 4/5
Prezzo copertina: 16 €
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Trama: Mona è peruviana, ha scritto un romanzo di grande successo, è incline a un’ironia feroce e all’abuso di alcol e psicofarmaci e al momento vive in California, dove è apprezzata dal mondo accademico soprattutto in quanto «donna e di colore». Quando viene inaspettatamente candidata al più importante premio letterario d’Europa, intravede la possibilità di sfuggire alla sua «cattività» americana e alla quotidiana spirale di autodistruzione. Si trova così proiettata in un piccolo villaggio svedese non lontano dal Circolo polare, fra l’improbabile comunità internazionale dei letterati in gara per il premio: vengono dal Giappone, dalla Francia, dall’Armenia, dall’Iran, dalla Colombia, a formare uno zoo di vetro al cui interno fanno ciò che fanno di solito gli scrittori: si scambiano complimenti e pettegolezzi, coltivano invidie, mescolano riflessioni letterarie e sesso occasionale. Ma Mona sembra vedere attorno a sé le tracce inspiegabili di una violenza che non riesce a identificare – o sono i suoi demoni che l’hanno seguita fin lì? Segni inquietanti si susseguono fino all’apocalittico scioglimento…

<<Abbiamo detto che la scrittura era il mostro>>.
[…] << Ci siamo dette che chi scrive non sa se quel che fa è vivere o alimentare il mostro. La crosta del mondo è come un lago ghiacciato, ma sotto la superficie c’è un occhio gigantesco che ci guarda. E la vita è camminare sulla superficie del lago ghiacciato con la consapevolezza che l’occhio ti sta guardando, che è lì in agguato. E questo influenza le tue mosse. Cosa ne è di te, se non lo scrivi? Vivi per te stessa, o per il mostro che scrive? Il tuo cervello ingaggia guerre segrete contro il film inerte della vita. Il tuo cervello secerne guerre contro la vita. Te lo ricordi? >>

Ritratto di giovane donna con mostri  è un libro scritto da Pola Oloixarac, inserita nel 2010 da Granta fra le migliori giovani scrittrici di lingua spagnola.

La storia racconta di Mona, un’autrice candidata a ricevere il premio Basske Wortz, per il suo ultimo libro. Si reca in Svezia e insieme a lei viviamo i giorni che precedono la proclamazione, in compagnia di altri autori e autrici, papabili anche loro.

La storia rappresenta uno spaccato di quei giorni vissuti con gli occhi di una protagonista non sempre lucida. Infatti per la maggior parte del tempo Mona è ubriaca, drogata o sotto effetti di psicofarmaci, e quello che descrive sembra un sogno evanescente con sprazzi di lucidità.

Durante i momenti di lucidità vengono affrontati discorsi riguardanti il femminismo, la scrittura, la letteratura, il comunismo, il colore della pelle usato come lascia passare in ambito letterario. Viene descritto un contesto molto vivace, dove le persone che si susseguono sono o libere da imposizioni (mentali e sessuali) o rinchiuse dentro dei recinti imposti. Molti autori e autrici si descrivono come degli eletti, come la stessa Mona del resto, anche se lei deride questa sorta di casta, dando uno sguardo satirico sul mondo letterario.

L’autrice regala una visione cinica del mondo. Vengono raccontati le tresche amorose e gli incontri sessuali di Mona, il tutto in maniera esplicita, niente fronzoli. Il sesso è descritto come un qualcosa di molto istintivo. Mona è una donna libera, guidata più dalla sua libido che dal suo essere una scrittrice.

Lo stile dell’autrice è ricercato ed elegante, ma allo stesso tempo fluido e scorrevole. Il finale è la degna conclusione di questo viaggio onirico, in quanto si butta nella mitologia nordica.

Durante la lettura è ben visibile ai lettori che aleggia uno spettro nella vita di Mona, che non viene accettato ed è rinnegato di continuo dalla protagonista. Ogni volta che cerca di riaffiorare, viene cacciato nel pozzo da cui cerca di emergere. Solo verso la fine riusciamo a capire di cosa si tratta, anche se si intuisce la sua origine sin dall’inizio.

Quindi …

Ritratto di giovane donna con mostri è la descrizione lucida di un trip mentale durato cinque giorni. Le parole di Mona portano a conoscere un mondo letterario ben diverso da quello che si può immaginare: freddo, cinico e ricco di “mostri”. Si parla di arrivisti, di gerarchie, opinioni di gregge e diverse sfumatura di venialità.

Consiglio la lettura!

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