Come uccidono le brave ragazze – Holly Jackson [Recensione]

Titolo: Come uccidono le brave ragazze
Autrice: Holly Jackson
Casa Editrice: Rizzoli (26 gennaio 2021)
Prezzo Copertina: 17 €
Voto: 3/5
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Trama: Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L’assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l’assassino fosse davvero ancora là fuori?

Come uccidono le brave ragazze è un libro che amo definire “da ombrellone”, il classico titolo che porti a mare, da leggere in relax mentre sorseggi una bibita ghiacciata.

La storia racconta di Pippa, una giovane ragazza di diciassette anni che, per un progetto scolastico, decide di riaprire un caso di omicidio chiuso da anni. La polizia, in base agli indizi raccolti, era giunta alla conclusione che Sal avesse ucciso la fidanzata Andie, per poi suicidarsi in un bosco. Pippa non è dello stesso avviso, anzi, è convinta che il vero colpevole sia ancora in circolazione e quello designato come omicida in realtà sia a sua volta vittima. Inizia ad indagare per conto suo e scopre cose che qualcuno non vorrebbe.

Il libro non è privo di difetti, ma ci si passa sopra perché lo stile dell’autrice è molto scorrevole, i personaggi sono belli e l’intreccio è ben riuscito e interessante. Sarebbe stato bello conoscere qualcosa in più della vita (e della famiglia) della protagonista, in quanto si lasciano intravedere dei personaggi che stuzzicano la curiosità, ma che poi non vengono approfonditi.

Il libro lascia quella sensazione di aver letto qualcosa di incompleto. Pippa, per esempio, apre delle piste che fanno sorgere delle domande, dando a intendere che, aldilà di come vadano le cose, approfondire determinati indizi potrebbe tirare all’interno del polverone smosso diverse persone che, o per incapacità o per motivi che non è dato sapere, potrebbero essere implicate nell’omicidio – suicidio. Purtroppo sono strade che vengono abbandonate e che, una volta terminato il libro, lasciano un’ enorme e inspiegabile “perché?”.

Inoltre troppe cose accadono per caso e servono per sbrogliare la matassa di un caso di omicidio che è stato chiuso in quattro e quattr’otto all’epoca dei fatti, nonostante ci fossero delle grossissime falle alle quali nessuno ha mai saputo rispondere. Possibile che servisse il progetto di una ragazza di diciassette anni per capire cose banali? E la famiglia del ragazzo indicato come assassino, perché non si è battuta per scagionare il figlio?

Consiglio il libro?

Sì, una storia leggera, da cui non aspettarsi molto,  non priva di difetti ma che fa passare piacevoli ore di lettura.

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