

Titolo: Gli amici silenziosi
Autrice: Laura Purcell
Casa Editrice: DeA Planeta Libri (27 novembre 2018)
Numero Pagine: 382
Voto: 4/5
Prezzo Copertina: 18 €
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È un periodo che sto leggendo tanti libri gotici e devo dire che Amici silenziosi è stata una bella lettura, ricca di caratteriste del genere, nonostante sia presente quel sentore di “già letto”.
Trama: Inghilterra, 1865. Rimasta vedova e incinta del primo figlio, la giovane e inquieta Elsie parte alla volta della tenuta del marito insieme alla zitellissima cugina di lui, Sarah. Ma in quell’angolo di campagna inglese remoto e inospitale, l’opportunità di trascorrere in pace il periodo del lutto diventa qualcosa di molto più simile a una prigionia: un esilio opprimente in attesa che l’amato fratello Jolyon giunga da Londra a salvare Elsie dall’isolamento e dalla noia. A distrarre lei e Sarah dalla cupa atmosfera in cui sono sprofondate, solo l’intrigante diario di un’antenata dei Bainbridge, Anna, vissuta e tragicamente morta più di duecento anni prima; e la stanza in cui giacciono ammassate decine di figure di legno dalle sembianze realistiche e straordinariamente inquietanti. Quegli “amici silenziosi” che Anna si procurò allo scopo di deliziare ospiti illustri, presto costretti a ripartire in circostanze mai del tutto chiarite.
Bello e ben costruito il contesto: la villa grandiosa, ora fatiscente; le storie legate al ritrovamento di resti umani nel giardino; la superstizione degli abitanti del luogo, la nebbia, le stanze polverose, i rumori nella notte che portano gli inquilini della villa a dubitare della propria sanità mentale.
Probabilmente ci si aspetta qualcosa in più: personaggi più approfonditi psicologicamente, ulteriori dettagli sulla vita di alcuni di loro e un finale meno aperto. Infatti non sappiamo bene come si conclude la vicenda: la storia è frutto della mente di Elsie? o quello che abbiamo letto è la sua realtà distorta? C’è un impostore che ha voluto che le vicende andassero in un determinato modo per un suo fine?
A queste e tante altre domande, non troveremo risposta, se non quella che vogliamo noi. Un po’ come succede nei romanzi di Shirley Jackson: non sapremo mai se abbiamo letto dei deliri o la realtà.
C’è, inoltre, un alternarsi di epoche che vanno a raccontare le vicende della famiglia Bainbridge e le conseguenze che hanno avuto.
Consiglio il libro?
La storia è bella, non priva di difetti, ma si legge con piacere. Tante sono le domande che non trovano risposta e sono presenti situazioni poco chiare e fumose. Lo consiglio agli amanti del genere gotico.
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