Mexican Gothic: un libro dal titolo fuorviante [Recensione]

Titolo: Mexican Gothic
Autrice: Silvia Moreno Garcia
Casa Editrice: Mondadori (2 novembre 2021)
Numero Pagine: 348
Prezzo Copertina: 18 €
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Trama: Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall’aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l’anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.

La storia parte lenta e si perde nella caratterizzazione dei personaggi, soffermandosi spesso nella descrizione di particolari riguardanti l’abbigliamento; inutili in quanto inseriti per mettere in evidenza il ceto agiato e i vizi di Noemì, la giovane protagonista, cosa che è sufficiente nelle prime pagine, ma che nel proseguo annoia.

Nella prima parte viene costruita un’ambientazione gotica attraverso l’utilizzo dei soliti cliché come la vecchia casa in rovina, il germe della follia che si insinua nella mente di alcuni personaggi, la probabile presenza di fantasmi, stanze fatiscenti, luoghi pieni di una pesante nebbia, cimiteri semi abbandonati… Sono presenti tanti rimandi a L’incubo di Hill House e ai film Crimson Peak e Annientamento, tanto che si ha la sensazione di leggere un miscuglio dei tre. Vengono addirittura usate le stesse caratteristiche e le stesse frasi. 

La seconda parte della storia, invece, vira verso il fantascientifico, quindi di gotico, a parte l’ambientazione, abbiamo solo il titolo. 

Il libro si intitola Mexican Gothic, ma di Messico non c’è nulla. Il lettore si aspetta di leggere tradizioni e cultura messicana, ma niente di tutto ciò viene accennato. La storia gira intorno a una famiglia inglese e alla loro casa post coloniale. Quindi è un Mexican fetecchia gothic.

I personaggi li ho trovati odiosi, non ne salvo nessuno, ed è impossibile avere empatia nei loro confronti.  Noemi ha il pregio di essere una donna tenace e combattiva, ma è supponente e antipatica. Un plauso per i cattivi, odiosi e raccapriccianti al punto giusto.

Mexican gothic che tipo di storia è? Viene spacciata come horror per più della metà, ma in realtà è un mix fantasy e fantascienza. 

Consiglio la lettura? La storia è scritta bene e riesce anche a sorprendere, ma bisogna considerare che non è un horror.

Non è tutto oro quello che luccica!

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