Amabili Resti: un libro che racconta cosa accade dopo la morte [ Recensione ]

Titolo: Amabili Resti
Autrice: Alice Sebold
Casa Editrice: E/O (28 gennaio 2015)
Numero Pagine: 345
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Prezzo Copertina: 10,90€
Trama: Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata da quest’uomo dall’aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con inedito effetto straniarne. Il libro procede avvincente come un giallo: vogliamo sapere chi l’ha uccisa, cosa fa l’assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia. Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei “fa il tifo” per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini della polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d’incastrarlo. “Amabili resti” è un romanzo che ci commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell’adolescenza. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo.

Amabili resti è una lettura molto densa che parla della fase successiva la morte: cosa accade a chi va dall’altra parte e cosa, invece, a chi resta.

Susie ha 14 anni quando viene stuprata, uccisa e fatta a pezzi. Da quel momento osserva tutto quello che accade sulla terra dal suo pezzo di cielo. Non può interferire con le vicende umane, ma qualche volta riesce a farsi intravedere per pochi secondi.

Il tema principale è l’elaborazione del lutto.

Per i co-protagonisti non è semplice andare avanti : c’è chi non riesce ad accettare la morte e scappa via da tutto e tutti; chi continua a vivere nel passato nonostante siano passati anni, mantenendo tutto uguale a come è stato lasciato e vivendo con la speranza che il colpevole venga preso e paghi per il suo orribile crimine; chi invece tenta di far finta di nulla nonostante dentro abbia una sanguinolenta ferita, quasi impossibile da guarire. E poi c’è Susie, che dall’alto del suo cielo, guardando i suoi familiari, si lascia andare ai ricordi pensando anche a tutte le cose che mai farà perché non ha avuto tempo. Vede gli altri andare avanti, crescere, vivere esperienze, sensazioni ed emozioni che lei non potrà mai più provare.

La storia non si basa sullo scoprire l’assassino, lo conosciamo sin dall’inizio, ci viene detto tutto di lui, viene persino descritto il momento dell’uccisione. L’obiettivo è un altro, ovvero raccontare quello che succede dopo la morte. La storia è infatti narrata dal punto di vista di Susie e non è semplice da leggere. A volte è tediosa, complicata e lascia ovviamente un senso di profonda tristezza. Ci sono anche dei passaggi molto commoventi, capaci di far scendere più di una lacrimuccia, anche perché si crea una profonda empatia. Si odia il serial killer e si amano tutti gli altri personaggi, menzione particolare per nonna Lynn.

Lettura consigliata! Anche se è una storia molto drammatica e triste.

Nel 2009 è stato tratto l’omonimo film  diretto da Peter Jackson con protagonista Saoirse Ronan.

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