Il reboot del film Ghostbusters non ha mai suscitato molta simpatia, ne parlai tempo fa qui. Molt* si lamentavano della presenza di protagoniste donne, tant* del loro aspetto fisico, altr* del sicuro flop che avrebbe rovinato un cult. Il problema, insomma, era legato alla presenza di un cast femminile e tutti i commenti venivano fuori da supposizioni, nessun* aveva avuto modo di vedere il film in quanto non era ancora uscito.
Il 28 luglio è arrivato nelle sale italiane e, dopo averlo visto, posso dire che, per quanto mi riguarda, si è rivelato essere una cacata pazzesca (cit. Ragionier Fantozzi). Personalmente ero molta entusiasta di questo film, sicurissima che ne avrei decantato le lodi per i prossimi anni, purtroppo così non è andata e mi sono ritrovata a vedere una pellicola che definirei, con rammarico, imbarazzante.
Il film, diretto da Paul Feig, racconta di Abby ed Erin, una coppia di studiose che decidono di pubblicare un libro sui fantasmi. La loro tesi consiste nell’affermare che questi sono assolutamente reali. Tempo dopo Erin ottiene un prestigioso incarico come docente della Columbia University. Quando il libro sugli spettri, ormai dimenticato, ricompare, diventerà lo zimbello della facoltà e sarà costretta a lasciare il lavoro. Deciderà di riunirsi ad Abby e le due apriranno una ditta di acchiappa fantasmi. Scelta che si rivela vincente: Manhattan è invasa da una nuova ondata di spettri e non ci sarà altro da fare per il team che dargli la caccia.
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