Allora Ragnar disse: <<Ora i maialini grugnirebbero se sapessero cosa sta soffrendo il vecchio maiale.>>
Dopo il successo indiscusso della ormai famosa serie tv Vikings, arrivata già alla quinta stagione, Fanucci ci (ri)propone un volume dedicato alla saga che ha dato il via alle vicende che vedono come protagonisti Ragnar e i suoi figli: Vikings- La saga di Ragnar Lothbrok.
Trama: Da sempre i vichinghi hanno colpito il nostro immaginario: possenti guerrieri, bellicosi conquistatori forgiati dalle gelide terre del Nord. Abili costruttori di navi in grado di solcare le acque con rara velocità, quasi invisibili agli occhi del nemico. Un popolo che ha per eroi valorosi condottieri, invincibili sul campo di battaglia. Uomini i cui nomi evocano il clangore delle armi, il grido di paesi messi a ferro e fuoco, e che rimangono indissolubilmente legati a un destino di gloria anche dopo la morte. È così che la Storia li tramanda. E dalle nebbie della leggenda, un personaggio emerge in tutta la sua potenza: è Ragnar Lodbrok, ardente di una febbre di conquista che l’ha condotto dove altri avevano solo sognato di arrivare. Non abbiamo prova irrevocabile della sua esistenza, alcuni lo identificano con il capo vichingo che saccheggiò Parigi nell’845, altri con quel Raginarius cui il re franco Carlo il Calvo donò delle terre nell’840, altre cronache ancora narrano di un re norreno di nome Ragnall che razziò l’Irlanda. Il mito s’intreccia alla verità storica nel racconto delle gesta di questo guerriero tenace, sicuro, protetto e guardato con favore dagli dèi. Questo libro racchiude le antiche saghe che hanno tramandato la sua storia, quella delle sue mogli, dei suoi figli e di un intero, straordinario popolo.
A giudicare dal titolo e dalla copertina, sembrerebbe di avere fra le mani il romanzo che ha ispirato l’omonima serie tv. Invece non è così, poiché si tratta della traduzione, ad opera di Be Waggoner, di alcune sezioni della saga danese dedicata al noto eroe vichingo Ragnar Lodbrok: la Ragnarssaga loðbrókar. Quelli che vengono proposti sono le traduzioni dal norreno di più sezioni di opere tratte dall’epica nordica, ritrovate nei manoscritti medievali più disparati, spesso frammentari, e ricostruiti con una certa affidabilità storiografica. La serie tv presenta delle differenze, è inevitabile, ma è comunque molto fedele.
Il libro è piacevole da leggere, soprattutto per gli appassionati di mitologia norrena. La lettura scorre veloce, e si ha l’impressione di leggere delle favole.
Sono presenti ben due versioni della saga di Ragnar e dei suoi figli, oltre a una genealogia dei re svedesi e al testo originale del Krákumál.
Il libro è un’introduzione alla mitologia norrena, consigliato a tutti gli appassionati del genere e a chi, come me, è fan sfegatato dell’omonima serie tv.
Anche io amo la serie tv e si sente la mancanza di Ragnar😔
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troppo, per fortuna c’è Lagherta!
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