L’ickabog – J.K.Rowling [Recensione]

La prima lettura dell’anno è andata, ed è stata L’ickabog scritta da J.K. Rowling. Ho comprato il libro d’impulso, curiosa di leggere una fiaba scritta dalla mamma di Harry Potter, ma già dai primi capitoli mi sono resa conto che i vecchi lustri sono difficilmente raggiungibili.

Titolo: L’ickabog
Autrice: J.K.Rowling
Casa editrice: Salani Editore (10 novembre 2020)
Numero Pagine: 320
Prezzo copertina: 19,80 €
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Trama: Alto come due cavalli, occhi infuocati, artigli affilati come rasoi. L’Ickabog sta arrivando… C’era una volta un regno chiamato Cornucopia. Una minuscola nazione ricca e prospera, famosa per i suoi formaggi, gli ottimi vini, i dolci deliziosi e le salsicce succulente. Sul trono siede un sovrano benevolo, Re Teo il Temerario, le cui giornate trascorrono pigre, tra banchetti sontuosi e battute di caccia, con la fida compagnia dei suoi lord, Scaracchino e Flappone.  Tutto è perfetto… O quasi. Secondo la leggenda, infatti, un terribile mostro è in agguato nelle Paludi del Nord. Ogni persona di buonsenso sa che l’Ickabog è solo una leggenda inventata per spaventare i bambini. Ma le leggende sono strane e a volte prendono una vita propria…Quando questo accade, toccherà a due giovani amici, Robi e Margherita, affrontare un’incredibile avventura e svelare una volta per tutte dove si nasconde il vero mostro. Solo così speranza e felicità potranno tornare a Cornucopia. Una fiaba straordinaria, scritta da una delle più grandi narratrici di sempre, sul potere della speranza, dell’amicizia e della verità e il loro trionfo a dispetto di ogni sventura. Una storia che piccoli e grandi lettori vorranno leggere e rileggere in un’edizione regalo, arricchita dalle illustrazioni a colori dei giovani vincitori del Torneo per le illustrazioni dell’Ickabog.

Mi viene difficile parlare di questo libro perché non mi è piaciuto per niente: troppo noioso e prolisso. I suoi personaggi sono molto estremizzati: il re Teo è così egocentrico ed egoista che non riesce a rendersi conto che la gente nel suo regno sparisce e soffre la fame; i suoi consiglieri sono cattivi e calcolatori e riescono a spacciare al re delle verità piuttosto assurde. Robi e Margerita, protagonisti della storia, si salavano da questo calderone di personaggi assurdi. Il libro è consigliato ad un pubblico che va dai sei anni in su, ma ha dei modi di raccontare le cose piuttosto crudeli, anche se alla fine trionfa l’amicizia e la lealtà.

Per arrivare a questo finale colorato affronta un percorso piuttosto oscuro. Sono d’accordo nel non colorare troppo la realtà ai bambini, non facendo credere che nella vita sia tutto bello, ma credo che non sia neanche giusto essere troppo eccessivi.

Anche Harry Potter è una saga dedicata ai più piccoli (che io adoro!), i primi libri sono un po’ più adatti all’infanzia, ma man mano che si va avanti diventano più gotici e affrontano tematiche più dure e pesanti per un bambino. L’ickabog è un grande melting pot, in cui vengono buttate e compresse tutte le tematiche affrontate in Harry  Potter. Si parla di abbandono, tradimento, morte di un genitore, ma anche di amicizia, amore e fiducia.

È un libro che mi ha lasciato titubante, ho trovato l’inizio lento, pieno di avvenimenti e di comportamenti assurdi. La storia si riprende un po’ verso la fine, ma la conclusione è abbastanza scontata. Non mi sento di bocciare del tutto questo libro, ma neanche di consigliarlo. Come valutazione do tre stelline (e sono buona!).

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