Finché il caffè è caldo – Toshikazu Kawaguchi [Recensione]

La recensione di oggi riguarda un libro che parla dell’importanza di vivere bene il presente e il futuro, imparando dagli errori del passato.
Buona Lettura!
🙂

Titolo: Finché il caffè è caldo
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Casa Editrice:  Garzanti (12 marzo 2020)
Numero pagine: 177
Prezzo copertina: 16 €
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Trama: In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

Finché il caffè è caldo è il romanzo di esordio di Toshikazu Kawaguchi. La storia racconta di una particolare caffetteria in cui è possibile, bevendo un caffè, viaggiare nel tempo. Non tutti, però, hanno il coraggio e la forza di affrontare questo viaggio, perché ci sono regole molto restrittive da rispettare. Vengono così raccontate le storie di tre persone che, spinte da alcuni eventi, decidono di intraprendere il viaggio nel tempo.

La storia, o per meglio dire, le storie affrontano diverse tematiche, come per esempio l’amore nelle sue varie forme: romantico e familiare.

Si mette in evidenza come spesso si diano per scontati alcuni gesti di affetto; quasi sempre si dice: “domani lo faccio”, ma quel domani spesso non arriva e poi accade di pentirsi di non aver fatto qualcosa, di non aver detto delle parole o di non aver manifestato esplicitamente i propri sentimenti. Pensiamo sempre che c’è un altro momento per poterci esprimere, ma in realtà non lo sappiamo, quindi quel momento è ora!

Così, in questo particolare caffè Giapponese, è possibile andare a colmare queste mancanze, che non hanno ripercussioni nel presente\futuro, ma lasciano un senso di completezza alle persone che le compiono permettendogli di vivere i giorni avvenire in maniera più consapevole.

Il libro, nonostante  a volte sia un po’ ripetitivo, spinge a riflettere su momenti e occasioni passate che non si riescono a gestire come si vorrebbe. Parla dell’importanza del cogliere l’attimo, di mettere a nudo i sentimenti senza il freno dell’orgoglio. Normalmente non è concesso di tornare nel passato, una volta che il famoso treno è andato via, si rimane in compagnia del rimorso e del “se avessi… ” .

Viaggiare nel tempo però, non è semplice. Bisogna attenersi a cinque regole:

  1. Le uniche persone che si possono incontrare sono quelle entrate nel caffè;
  2. Qualunque cosa si faccia nel passato questo non cambierà il presente;
  3. Bisogna sedersi solo ed esclusivamente sulla sedia della donna in abito bianco, se si prova a sedersi con la forza si viene maledetti;
  4. Quando si viaggia nel tempo si può rimanere solo su quella sedia, alzarsi vuol dire tornare al proprio tempo;
  5. Non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.

e, leggendole, la scelta di affrontare il viaggio temporale sembra un po’ folle e lo è per i personaggi del libri, che scelgono di affrontarlo spinti dalle circostanze.

Il messaggio che vuole lanciare l’autore va aldilà del viaggio, è più profondo e metaforico ed  è legato ai fatti che spingono i protagonisti a rivivere particolare momenti della propria vita. Kawaguchi vuole raccomandarsi che il suo lettore non corregga gli errori passati, perché ormai non si può più modificare un comportamento, ma che impari da essi. Per l’autore è necessario che si cerchi di capire e di abbracciare i vecchi errori, affinché si possa vivere un presente e\o futuro con un atteggiamento diverso e senza rimorsi e rimpianti. Inoltre bisogna dare importanza ad ogni momento, senza vivere nella paura di fare e\o modificare l’equilibrio che comporta una vita monotona e piatta. Bisogna avere il coraggio di esporsi, di rischiare, di parlare e soprattutto la capacità di mettere da parte l’orgoglio.

Finché il caffè è caldo è un libro breve, che lascia alcuni interrogativi, ma che va a toccare delle corde che mai come oggi, nelle restrizioni causate dalla pandemia covid-19 che stiamo vivendo, dovrebbero suonare più forti che mai.

Inoltre, la scorsa settimana (il 14 gennaio 2021) è uscito il seguito Basta un caffè per essere felici, e sono quasi certa che nei prossimi giorni lo acquisterò, perché sono troppo curiosa di scoprire se verranno svelati alcuni interrogativi.

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