Il giro di vite: il libro che ha ispirato The Haunting of Bly Manor

Il 9 ottobre 2020 arriva su Netflix The Haunting of Bly Manor, serie tv ispirata al libro Giro di vite, scritto da Henry James. La stagione rappresenta il secondo capitolo della serie antologica partita con – il riuscitissimo- The Haunting of Hill House, ispirato all’omonimo libro scritto da Shirley Jackson.

Potevo non leggere il libro prima dell’uscita della nuova stagione? Assolutamente no!
Di seguito trovate la recensione.
Buona Lettura!
🙂

Titolo: Il giro di vite
Autore: Henry James
Casa editrice: Bompiani (9 maggio 2018)
Numero Pagine: 208
Prezzo Copertina: 10 €
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Trama: “Ciò di cui meno riuscivo a liberarmi era l’idea crudele che, qualunque cosa io avessi visto, Miles e Flora vedevano di più… cose terribili e inimmaginabili che sorgevano dai tremendi spazi che avevano condiviso in passato.”. Flora e Miles sono due bambini orfani affidati alle cure di una giovane governante da uno zio che mette a disposizione una sontuosa dimora ma non vuole essere per nessun motivo coinvolto nelle loro esistenze. All’inizio il clima è idilliaco, ma pian piano emergono i fantasmi di servitori passati che sembrano possedere i bambini. La governante ingaggia una lotta disperata contro le presenze maligne mentre si fa strada nel lettore il dubbio che sia solo lei ad avvertirle. In questo romanzo breve del 1898 Henry James coniuga la tradizione del romanzo gotico con un’indagine psicologica finissima.

Il giro di vite è un libro uscito per la prima volta nel 1898 e dimostra tutti gli anni che ha. È un romanzo gotico che fa perno sul lato psicologico dei protagonisti e sulle delle apparizioni fantasmagoriche, neanche troppo paurose.

Racconta di una governante che si trova alle prese con delle situazioni inquietanti: due bambini che sembrano essere perfetti, Miles e Flora, nascondono dei segreti legati agli spiriti della governante precedente e di un servitore della casa. Tutto lascia pensare (alla governante) che i due spiriti vogliano impadronirsi delle anime dei bambini e che quindi siano in pericolo di vita.

Non ci sono particolari colpi di scena e anzi, le apparizioni vengono preannunciate dalle sensazioni descritte dalla protagonista (la governante), che è anche la voce narrante della storia. Si dà particolare importanza alla descrizione fisica dei fantasmi, come se fosse più importante il loro aspetto, che quello che potrebbero fare.

Il racconto è ambiguo, molte cose si lasciano intendere e non si capisce bene il rapporto che intercorre fra alcuni personaggi. L’autore insinua il dubbio che la narratrice non sia attendibile, infatti non è chiaro se quello che racconta sia frutto della sua immaginazione o stia accadendo realmente, anche perché lei è l’unica che percepisce la presenza dei fantasmi malvagi all’interno della casa. Il finale è inaspettato e ha diverse chiavi di lettura. Il mistero non viene svelato e tutto il racconto si svolge in una sorta di velata oscurità.

Nonostante tutto è una lettura piacevole, che si legge in maniera scorrevole e che incuriosisce, anche se si vorrebbe sapere qualcosa in più.

Il romanzo è stato portato sullo schermo svariate volte e sono curiosissima di guardare la serie tv che uscirà nei prossimi giorni.

Consiglio il libro?

Sì, ma non aspettatevi un horror spaventoso.

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